Da bar e alimentari del paese a ristorante pizzeria di grido: la Cantina di Alfredo compie sessant’anni
Il locale di Colognora spegne le candeline con gli eredi di Alfredo Giometti: “Mal si nascose in casa per evitare l’assalto delle fan”
Il ristorante pizzeria La Cantina di Alfredo a Colognora spegne le sue prime 60 candeline.

Un coronamento di una bella storia familiare di un’attività che è riuscita a rimanere al passo con i tempi e che ora continua a procedere a vele spiegate nel corso degli anni. Tutto è iniziato nel 1965 grazie all’inventiva ed alla tenacia della persona che è stato il suo fondatore. Stiamo parlando dell’indimenticabile Alfredo Giometti scomparso il 3 luglio 2002 a soli 60 anni. Il locale deve a lui il nome e le sue fortune che nel tempo si sono susseguite grazie anche a sua moglie Elena ed ai loro figli Simone e Federica che prima insieme con loro mamma e poi oggi da soli portano avanti con successo la gestione.

“L’attività – ricordano Simone e Federica Giometti – è partita inizialmente con il bar di paese e il negozio di alimentari con nostro papà Alfredo. Fu mio nonno materno, impresario, a fare il primo edificio. Lì c’era la cantina della casa a quel tempo molto caratteristica che rimane anche una parte significativa nel nuovo locale realizzato. E proprio pensando ad essa il macellaio di Carraia disse a quel tempo mio papà: Ma perché non metti due bistecche sulla griglia?. Inoltre a quel tempo c’era un signore di Roma di Cinecittà che faceva la pizza negli anni Sessanta. A quel tempo – mette in luce Federica Giometti – Roma era come Hollywood per noi. Gli insegnò l’impasto e come fare la pizza. E fu così che mio papà iniziò a fare la pizza nelle due salette inferiori dove una volta si mangiava e si scendeva tramite delle scalette, nella cosiddetta cantina. E lì mio papà non fece solo le pizze ma anche le bistecche alla brace tanto amate ancora oggi dai nostri clienti”.

“Fu – rivelano entrambi – una cosa che dette una svolta anche alla zona locale. Perché pizzerie in campagna a quel tempo non c’erano”.

Simone e Federica Giometti proseguono elencando altri passaggi importanti per il locale. “Ricordiamo che negli anni Sessanta dopo il periodo in cui il bar era predominante e prima di costruire il nuovo edificio c’era anche la pista da ballo con il juke-box. La parte nuova dove successivamente ci fu per diverso tempo la zona adibita ad orchestra. A fine anni Sessanta – inizio anni Settanta invece la gente in pratica si trovò a venire qua per mangiare la pizza e poi a ballare con il juke-box. Ma nel frattempo – aggiungono – papà Alfredo fece anche la parte relativa al pattinaggio. Nel 1972-’73, precisamente, aprì la pista che rimase aperta fino al 1990 con l’avvento del liscio. Quella parte relativa alla pista di pattinaggio era dietro il ristorante mentre quella del liscio al di sopra. Poi per 15 anni fu la volta del ballo latino americano che abbiamo fatto fino al 2018. La parte tutta nuova in muratura fu invece costruita da nostro padre nel 1982”.

Quest’ultimo passaggio fu un’importante svolta per la storia della Cantina di Alfredo. “Dal 1982-83 – ricordano i signori Giometti – fummo spinti anche a lavorare a pranzo per lo sviluppo della zona industriale. Iniziammo così a farlo con la cena perché fino al 1982-’83 l’attività lavorava solo la sera dalle 18 fino a tarda notte”.

Riaffiorano spesso ricordi indimenticabili di tante persone di quel periodo d’oro per la Cantina di Alfredo. “Tra gli episodi divertenti con personaggi famosi – ricorda Federica Giometti – non posso non pensare a quello che ho sentito raccontare tante volte di Mal dei Primitives negli anni Settanta. Mal era rinchiuso in casa mia a luci spente con mia zia e mio fratello Simone nato da pochi mesi. Si narra che le fan in estasi battevano in continuazione nelle saracinesche. Ci ha fatto molto piacere – aggiunge – anche l’episodio recente di una nostra affezionata cliente inglese che d’estate vive in Italia e mi ha inviato una sua fotografia del 1978 che era qua a pattinare con sua sorella. Ma fra i nostri clienti dobbiamo dire che sono tantissimi quelli locali e d’estate fra i turisti stranieri di case vacanze del Compitese che continuano a venire da noi ed a premiarci per il nostro lavoro rendendoci soddisfatti e molto orgogliosi”.

Come attività La Cantina di Alfredo anche in questi ultimi anni sta andando molto bene. “Nostra mamma Elena – ricordano Simone e Federica Giometti – che oggi ha 84 anni è stata fino agli anni prima del Covid anche lei molto attiva ad affiancarci nella gestione del locale. Oggi – prosegue Simone – siamo coadiuvati io da mia moglie Nancy e Federica dal suo compagno Andrea. Io ho un figlio Alessio di 25 anni, mentre Federica ha Edoardo di 8 anni. Ci siamo – concludono entrambi – fatti conoscere nel tempo continuando a proporre la tipicità lucchese della nostra cucina. Cercando anche di evolverci stando al passo con i tempi. La nostra speranza è quella di continuare come stiamo facendo in attesa come un tempo faceva anche nostro papà Alfredo di sviluppare un’idea in parallelo con la ristorazione”.



