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Pronto Dottore a Capannori, articolo 9: “Rafforza l’integrazione sociale e socio-sanitaria”

12 agosto 2025 | 15:09
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Pronto Dottore a Capannori, articolo 9: “Rafforza l’integrazione sociale e socio-sanitaria”

Replica al consigliere Rontani: “Garantisce la circolarità fra i servizi territoriali, se Rontani ha soluzioni migliori le elenchi”

Articolo 9 Ripensiamo il futuro – Capannori si rivolge al consigliere Rontani sul servizio comunale Pronto dottore, richiamando l’attenzione sugli effetti della grave crisi che colpisce la sanità pubblica e sull’importanza delle soluzioni che si cercano a livello amministrativo e territoriale.

“Secondo il settimo rapporto Gimbe sul Servizio Sanitario Nazionale – dice il movimento civico – gli investimenti nel Fondo sanitario sono nettamente insufficienti, nonché inferiori all’inflazione. Questo trend significa la distruzione della sanità territoriale, fatta di medici di base e di strutture di prossimità in un contesto in cui aumenta il numero di anziani e di non autosufficienti. Nel contempo favorisce la sanità privata, rendendo inaccessibili cure e prevenzione alle fasce sociali più penalizzate dall’impoverimento crescente. Il definanziamento è una scelta politica del governo nazionale, il primo che dovrebbe garantire l’applicazione dell’articolo 32, con cui la Costituzione italiana garantisce la salute come fondamentale diritto dell’individuo. In questa scelta politica è l’origine della diseguaglianza, non nei requisiti stabiliti dal Comune di Capannori per accedere al servizio di Pronto dottore, che non sono discriminanti, ma attenti: il limite dei 14 anni identifica semplicemente l’età pediatrica; l’estensione ai nuclei con disabili tiene conto delle enormi difficoltà che le famiglie coinvolte devono affrontare quotidianamente”.

“Quanto agli operatori sanitari volontari, siano pensionati o altro – dicono da articolo 9 – rappresentano la ricchezza del territorio e la piena applicazione dell’articolo 2 della Costituzione, che vincola i diritti inviolabili del cittadino ai doveri inderogabili di solidarietà (politica, economica e sociale). Sulle questioni diagnostiche e terapeutiche, nonché sulla regolarità del funzionamento tecnico della procedura non c’è miglior garanzia della presenza e del controllo da parte della Asl”.

“Ma quello che preme più di tutto sottolineare nel provvedimento amministrativo contestato dal consigliere Rontani è la volontà di rafforzare l’integrazione sociale e socio-sanitaria, la circolarità tra i servizi territoriali in rete e con la rete specialistica – conclude la nota – Si tratta di consolidare non tanto e non solo una rete di profili professionali e associativi, ma le strutture di una comunità degna di questo nome, attenta ai più fragili, alla valorizzazione dell’impegno etico e non solo professionale di chi ha le opportune competenze, alla coesione sociale in tempi di sfrenato egoismo individualista. Temi che punteggiano la lunga storia politica del consigliere Rontani; se il motivo del disaccordo è il come, non resta altro che correggere gli errori, se ci sono, e suggerire soluzioni migliori, perché buttare via l’acqua sporca col bambino dentro non ha mai fatto bene a nessuno”.