Raddoppio ferrovia a Capannori, comitato: “Regione attivi la procedura di Via”

Incontro in Regione, lo scorso febbraio, per il raddoppio ferroviario. A tracciare un bilancio è il Comitato per una viabilità sostenibile e salvaguardia del territorio che ha avuto modo di incontrare il capo della segreteria del presidente della Regione Toscana Ledo Gori.

“Come avevamo preannunciato – dicono dal comutato –  siamo ricorsi ad una istituzione superiore per spiegare le motivazioni della nostra contrarietà al progetto di nuova viabilità legato al raddoppio ferroviario. Viste le gravi criticità ed incongruenze che tale progetto presenta per tutto il territorio (così come confermato anche dalle osservazioni presentate da Arpat), abbiamo chiesto alla Regione Toscana che venga attivata la procedura di Via (Valutazione impatto ambientale). Il progetto che prevede la chiusura di nove passaggi a livello e la costruzione di soli tre sottopassi carrabili, costituirà una vera e propria frattura del territorio comunale ed avrà impatti pesanti soprattutto sulla viabilità interpaesana tra Pieve San Paolo, Santa Margherita e Tassignano”.
“La costruzione della nuova arteria – prosegue il comitato – denominata bretellina via Chelini/Pip, che prevede per altro l’abbattimento di una villa di 400 metri quadri che dista circa 300 metri dalla ferrovia, inserisce di fatto questa nuova strada extraurbana in un centro abitato portandovi nuovo traffico con ulteriore incremento di inquinanti atmosferici ed acustici. All’incontro era presente anche il sindaco di Capannori Luca Menesini che però ha continuato ad ignorare le ragioni portate dal comitato ed esposte anche nelle numerose osservazioni presentate, portando come argomento di discussione solo ragioni esclusivamente politiche, ma assolutamente non supportate da valide e oggettive ragioni tecniche; messo infatti di fronte alla reale possibilità di altre soluzioni meno impattanti per il territorio, ha risposto che questa sarebbe stata la sua volontà di sindaco e come tale ne avrebbe rivendicato la validità”.
“Questa volontà di “tirare dritto” – conclude il comitato – è stata confermata anche dalle ultime dichiarazioni sulla stampa dove il sindaco ha confermato l’intenzione di ampliare il Pip di Carraia lottizzando di fatto quell’area. Ancora una volta è venuta chiaramente alla luce l’intenzione di realizzare un’opera completamente svincolata dal progetto di raddoppio ferroviario. Al nostro comitato non rimane a questo punto che appellarsi alla Regione, la quale come ente istituzionale superiore a cui compete la salvaguardia del paesaggio e del territorio, attivi la procedura di Via, dando la possibilità ad esperti e soggetti più autonomi ed oggettivi di rivalutare il progetto e ripensarlo alla luce delle gravi criticità rilevate”.

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