Cei (Idea Service): “Ecco cosa rischia l’Italia in caso di procedura di infrazione Ue”

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Italia a rischio di procedura di infrazione? Se accadesse le conseguenze sarebbe molteplici, come spiega Lido Cei di Idea Service Srl, società lucchese che si occupa di consulenza alle imprese proprio nel complesso frangente dei fondi europei. “Secondo il nostro presidente della Repubblica la procedura, al momento, non ha motivo di sussistere in quanto il governo – sintetizza Cei – sta apportando le modifiche correttive che l’Europa ha richiesto per mettere in ordine i conti pubblici. Il discorso di Mattarella è senza dubbio una ventata di aria fresca in questo periodo e fa emergere il clima di positività che sembra essersi istaurato nei nostri confronti. Dunque la suddetta procedura su debito eccessivo potrebbe essere rimandata al gennaio 2020 o addirittura scongiurata. Ma se così non dovesse essere l’Italia rischierebbe grosso – avverte ancora Cei -: il congelamento dei fondi strutturali e la fine dei prestiti da parte della Banca Centrale Europea è una multa salatissima”.

“La procedura di infrazione – si spiega ancora – è regolata dall’articolo 126 del trattato di funzionamento della Unione Europea secondo cui tutti i Paesi devono rispettare due requisiti: il disavanzo di bilancio non deve superare il 3% del Pil, il debito pubblico non deve superare il 60% del prodotto interno lordo. Le sanzioni previste sono una multa fino allo 0,5 del Pil, il congelamento dei fondi strutturali, cioè i finanziamenti europei a sostegno dello sviluppo e della crescita e la fine dei prestiti della Bce. La scelta del nostro Governo di non adeguarsi alle indicazioni della commissione e di sfidarla sui principi e di rischiare quindi la procedura potrebbe avere effetti devastanti sulla nostra economia, basta pensare che siamo il paese che beneficia in modo maggiore dei fondi europei (73 miliardi di euro fino al 2020) e la multa conseguente potrà arrivare a 9 miliardi di euro. Ecco perché deve essere fatto tutto il possibile per evitare tutto ciò a cominciare da abbassare i toni e cessare di raccontare ad un Paese una verità farlocca perché i fatti concreti sono quelli suesposti enel malaugurato caso che la suddetta procedura dovesse essere messa in atto ci porterebbe in tutt’altra direzione rispetto al l’auspicio di un fine anno bellissimo”.

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