Prevenzione psicologica al consultorio ‘La famiglia’

In medicina è comune parlare di prevenzione, un’azione volta sostanzialmente a evitare il manifestarsi di una patologia, o affrontare tempestivamente i segnali di una malattia, che potrebbe diventare un grave problema di salute se non previsto in tempo. Se con la parola salute intendiamo il benessere psicofisico, allora si può capire quanto sia importante per stare bene, affrontare tempestivamente anche i disagi emotivi, psicologici oltre che organici, per poter evitare che sfocino in una sofferenza più grande, difficile da affrontare, oppure che portino a drammi personali famiari o sociali.

La prevenzione è un’azione che può essere attuata a tre livelli: primario, secondario e terziario. Si differenziano rispetto alle tempistiche con cui vengono affrontati le problematiche. Si possono considerare primari gli interventi di comunicazione e divulgazione, rispetto agli atteggiamenti che possono evitare o ridurre il rischio di andare incontro a una sofferenza importante. A livello secondario, si interviene quando è già manifesto un segnale di disagio e si cerca di contenere il problema, si lavora per ridurre le conseguenze negative del protrarsi della sofferenza. Si parla di prevenzione terziaria quando il problema è già molto importante, quando il benessere e la qualità di vita personale o familiare è compromessa, allora si realizza un intervento per migliorare proprio l’impatto del problema nella vita quotidiana. Ognuno di noi reagisce in maniera individuale e soggettiva agli eventi della vita di tutti i giorni, in determinate situazioni o in momenti di fragilità possiamo rispondere con un forte stress e la lucidità di giudizio, scelta o valutazione, viene compromessa, così come il nostro modo di stare con gli altri e relazionarci a loro. Le emozioni prendono il sopravvento sul corpo e sulla mente, ci si può sentire smarriti, percepire una forte angoscia, sentirsi arrabbiati, sopraffatti dalla tristezza o dalla paura.
Così come una serie di strumenti diagnostici ci aiutano in maniera precisa a prevenire malattie organiche a rischio in dati luoghi, in determinate fasce di età, in individui maschili e femminili, allo stesso modo si può intervenire e agire a livello emotivo e psicologico in persone che avvertono uno stato di sofferenza. Prevenzione può essere un aiuto, un sostegno, una persona con cui parlare, che aiuti a individuare quelle modalità dei pensieri, dei comportamenti che attivano dinamiche disfunzionali, che sappiamo non esserci utili, ma che non riusciamo da soli a individuare, atteggiamenti che allontanano dal stato di ben-essere. Chiedere una consulenza di un esperto è sicuramente l’atteggiamento più sano che si possa avere. Prendersi cura di sé prima di poter utilizzare un’etichetta per autodefinirsi ansiosi, depressi, o troppo tristi per affrontare con la giusta carica la vita. Prevenzione come sostegno a quei genitori che si riconoscono in difficoltà nella sfera educativa, impotenti, in un momento storico in cui i ragazzi sono spesso ‘persi’, demotivati, insicuri a livelli veramente preoccupanti. Coppie in crisi che non riescono più a vedersi, sentirsi o comunicare. Affrontare la maternità o la sessualità. Giovani, bambini o adolescenti che si trovano ad affrontare un mondo complicato. Possono essere molte le motivazioni che spingono a chiedere un sostegno in fasi difficili della vita. Sul territorio lucchese è presente il consultorio La famiglia (Acf, associazione consulenza per la famiglia) e lì si possono trovare esperti professionisti in grado di fornire un sostegno in situazioni difficili, prima che possano diventare delle vere e proprie urgenze di sofferenza personale, familiare o sociale. Al consultorio si possono avere consulenze gratuite con professionisti come counselor, psicologi, educatori, in grado di valutare i problemi e sostenere. Si può trovare l’aiuto di esperti in floriterapia e meditazione. Quando si percepisce uno stato di sofferenza è comune tendenza a voler evitare di stare male, è ricorrente il pensiero di voler ‘tornare come prima’, in quella precedente fase in cui si credeva di star bene. Ma il dolore va affrontato per poter evitare i danni più gravi, per poter star veramente bene domani, va compreso e vissuto. Purtroppo la nostra è una società dove si tende a evitare il dolore e spesso viene proprio negata la possibilità di riconoscerlo, ci crediamo tutti invincibili e vogliamo che i nostri figli vivano tutto con piacere e facilità, ma lo spazio del dolore va conosciuto, per poter sviluppare quelle strutture psicologiche che ci permettano di affrontarlo. Quando il dolore, che fa parte della vita, arriva, non sappiamo che fare, lo spavento ci paralizza, ma questa sana paura va sfruttata per poter migliorare e star bene, non solo sopravvivere, spesso arrancando. Il ben-essere è un diritto di tutti noi, dobbiamo riconoscerci tale diritto e sapere che le nostre risorse ci sono anche quando da soli non riusciamo a trovarle. Per informazioni rivolgersi all’Acf, con sede in via del Fosso 45 a Lucca, davanti alle scuole Dorotee. Segreteria: 327.4168832; segreterialafamiglia@yahoo.it.

Claudia Soldatich
psicologa floriterapeuta

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