Casa della salute, posti di lavoro in salvo e migliorie ai servizi

Si potenzia la Casa della salute di Marlia e si salvano posti di lavoro grazie a un’operazione condotta dal Comune di Capannori, dall’Asl Toscana nord ovest, dalle organizzazioni sindacali e dalla cooperativa che gestisce i servizi socio-sanitari. In base a un accordo siglato ieri (19 novembre), infatti, l’ospedale di comunità passa sotto la gestione della Capannori servizi, società in housing completamente partecipata dal Comune che già gestisce la Casa di riposo: in questo modo la Casa della salute di Marlia diventa nella Piana un vero e proprio polo per le cure sociosanitarie agli anziani. Oltre a questo, la decisione del Comune di diventare gestore dell’ospedale di comunità ha permesso il mantenimento del livello di occupazione già in essere nella struttura.

“Siamo molto orgogliosi di questa operazione – dice il sindaco Luca Menesini – perché la Casa della salute di Marlia è sempre stata un punto di riferimento per i cittadini e in futuro lo sarà ancora di più. Nella struttura di Marlia, infatti, sarà da oggi possibile fare percorsi di assistenza sociosanitaria agli anziani ancora più efficienti e a misura del singolo, e ne sono molto soddisfatto. La qualità della vita dei cittadini di un territorio passa dalla qualità dei servizi alle persone anziane e a Capannori stiamo concretizzando un bel passo in avanti, peraltro accompagnato dalla salvaguardia dei posti di lavoro. Anche l’aspetto occupazionale era di rilievo per noi e siamo riusciti a garantire continuità. Ringrazio l’Asl e i sindacati per questo percorso e ringrazio il personale volontario dentro la struttura perché fa la differenza”. 
Nessuna modifica, invece, per quanto riguarda il percorso assistenziale dell’utente verso le cure intermedie, né si modifica il numero totale dei posti letto di cure intermedie che rimane per la Piana di Lucca pari a 52. Si determina però una situazione di equilibrio perfetto, probabilmente unica nell’ambito della Regione Toscana, visto che la Zona Distretto della Piana di Lucca – che ha condotto la trattativa in funzione dei bisogni rilevati – Può disporre oggi di tutti e tre i setting previsti per le cure intermedie a seconda del livello di gravità della patologia del paziente: 10 posti letto di low care – setting 1, 28 posti letto di setting 2 e 14 posti di setting 3 (tutti a Marlia). 
“Grazie a questa rimodulazione – evidenzia il direttore generale dell’Asl Maria Letizia Casani – l’Agenzia per la continuità ospedale-territorio (Acot) di Lucca ed il Punto unico di accesso centrale operativa assistenza distrettuale (Pua/Coad) che recepiscono la domanda di bisogno dall’ospedale o dal territorio potranno definire il percorso assistenziale nel setting di cure intermedie più appropriato alle esigenze del singolo paziente, monitorizzando la disponibilità dei posti attraverso il sistema informativo (Adt) di gestione dei letti territoriali e con il sistema Adt e favorendo una maggior qualità del servizio ed un miglior rientro al domicilio. Questo modello organizzativo moderno ed efficiente, che consente di gestire ogni anno circa 2mila segnalazioni di dimissione, rende possibile la continuità di cura e di assistenza ospedale-territorio e l’attuazione di percorsi assistenziali mirati rispetto ai bisogni delle persone, nei casi più complessi ma anche in quelli meno gravi. Ringrazio Comune di Capannori e sindacati per la collaborazione e per l’impegno a mantenere i livelli occupazionali”. 
“Il rischio di depotenziamento dell’ospedale di comunità di Marlia – sottolineano i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Michele Massari della Fp Cgil di Lucca e Pietro Casciani e Stefania Fontanini della Uuil Fpl – poteva rappresentare un arretramento per quanto riguarda l’impianto dei servizi socio sanitari nel territorio della Piana ed un grave rischio in termini occupazionali. Possiamo pertanto ben dire che la trattativa intavolata e la conseguente firma dell’accordo col distretto Asl, il Comune di Capannori e l’appaltatrice cooperativa Il Castello ha portato risultati soddisfacenti consentendo di ampliare i servizi della Rsa e salvaguardando tutti i posti ed i contratti di lavoro. Inoltre, riteniamo si debba rilevare come il metodo, già sperimentato in altre occasioni della contrattazione e della condivisione con le organizzazioni sindacali ed i lavoratori porta i suoi frutti. Desideriamo ringraziare soprattutto le rappresentanze sindacali aziendali, senza il supporto delle quali sarebbe stato molto difficile condurre una trattativa dai risvolti molto tecnici”.

 

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