Fumetto erotico al Giglio: “È vivo e vegeto” foto

Il fumetto erotico? È vivo e vegeto. Magari non più con quel retrogusto pruriginoso da scaffale di edicola anni Settanta, ma con tutta la dignità autoriale di chi, per anni, ha lavorato a titoli e copertine.
A dimostrarlo il panel Masters of erotica che trova spazio sul palco del teatro del Giglio. Dove, senza infingimenti o falsi pudori, si sono confrontati alcuni maestri del genere che fu reso famoso da Barbieri e Cavedon. Ed ecco allora che, fra aneddoti e novità, Paolo Eleuteri Serpieri, disegnatore anche di Tex (Druuna), Emanuele Taglietti (Zora la Vampira, Sukia, Ulula), Luca Montagliani (autore, musicista ed editore con Annexia), Steve Sylvester (fondatore e leader dei Death Ss) e Moreno Burattini, fra i realizzatori di Zagor (Cimiteria), hanno raccontato storia ed esperienze di un fenomeno che sta ritrovando linfa fra collezionisti e appassionati.

Paolo Eleuteri Serpieri ricorda in particolare la genesi del personaggio di Druuna: “Mi ispirai – ricorda – a Valerie Kaprisky dal film La femme publique. L’ho raffigurata con un disegno realistico, cinematografo appunto, anche se inserito incontesti di vario tipo, anche surreali. Ho raccontato delle storie raffigurando questa donna, bella, che rappresenta in un certo senso il mio ideale fisico e che rimane sempre lì senza invecchiare mai. E forse, in quanto modello, si ispira alla realtà ma non esiste”.
Moreno Burattini spiega come il fumetto erotico ha una finalità principale, ovvero raccontare cose che danno brividi. Quando c’è l’occasione, quindi, tutto deve contribuire a questo miracolo. La pornografia? È solo una declinazione dell’erotismo. A mio parere si deve solo parlare di cose belle e cose brutte. Non ci sono altre distinzioni”.
Emanuele Taglietti è una fucina di ricordi. A partire dall’imprinting erotico, per lui rappresentato da Dorian Gray, storica soubrette degli anni Cinquanta-Sessanta. “Mio padre – racconta – lavorava nel cinema ed era pittore di scena. Io ero stato sospeso da scuola perché avevo portato in classe una rivista di pin up francese. Una cosa molto casta ma che all’epoca faceva scandalo. Per sfuggire dalla severità di mia madre presi la bicicletta e andai a Ravenna dove stavano girando un film. C’era Dorian Gray che si informò dell’accaduto e che mi tenne sulle ginocchia. Avevo 13 anni, per me lei da allora è diventata un modello da copiare e da ripetere anche nei miei disegni”. Poi la lunga carriera: “Fino al 1988 – ricorda – mi sono occupato delle copertine di varie testate di genere erotico, attualmente sto realizzando le copertine delle storie di Luca Laca per Annexia. Per iniziare questo lavoro lasciai l’occupazione che avevo come scenografo di scena per un film di Ettore Scola. Realizzavo 10-12 copertine tutti i mesi ed era un compito molto importante perché spesso era l’unica cosa che si riusciva a vedere del fumetto e doveva invogliare ad acquistarlo”.
È la casa editrice Annexia con il progetto Vintagerotika a riprendere il discorso interrotto: “Annexia – spiega Luca Montagliani – nasce nel 2002 per riportare in auge il fumetto comico, come ad esempio Tiramolla. Poi si è sviluppato il progetto Vintagerotika, nato con il crowdfunding. Si tratta di storie nuove disegnate e scritte con gusto moderno”. Fra queste ritrova luce anche il personaggio di Sukia, che si ispira dichiaratamente a Ornella Muti. Lo ricorda ancora Taglietti: “L’ispirazione dal mondo del cinema e dello spettacolo – dice – è stata sempre dichiarata. Quando si trattò di fare questo personaggio mi cautelai chiedendo a Barbieri e mi disse che se ne prendeva la responsabilità perché firmava lui la pubblicazione. In quel caso, a differenza di altri, la Muti non ebbe alcuna riserva, anzi si disse contenta di alcuni miei ritratti in cui la ritraevo quasi per niente nuda. Altri personaggi, invece, come Celentano per il personaggio di Lando intentarono delle cause”.
Impegnato a rivalutare il genere anche Steve Sylvester: “Una volta questo – dice – era considerato un lavoro di serie B e non faceva curriculum, ora non è più così”. Sylvester è una sorta di memoria storica del periodo e permette di fare una ripresa filologicamente corretta.
Chiude l’incontro un’analisi di Moreno Burattini: “Rispetto al passato – spiega – c’è meno libertà e molto più moralismo. Basta andare in spiaggia e vedere quanti meno topless si vedono in giro. Adesso se si raffigura il corpo di una donna c’è subito il rischio che si parli di sfruttamento dell’immagine femminile, invece una volta era normale vedere certe cose”. Di qui l’appello: “Sarebbe importante ristampare cose che non si trovano più, così come succede per i fumetti di Tex o di Zagor”.

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