‘Tre manifesti a Ebbing, Missouri’, la recensione di Project Movie

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Siamo molto lontani dalle sfavillanti città come New York o Los Angeles. Ebbing è una cittadina al centro degli Stati Uniti dove tutti gli abitanti, bene o male, si conoscono. In un luogo del genere ci si aspetterebbe che, lo stupro ed il conseguente omicidio di una ragazza, faccia scalpore. Ma ad Ebbing questo non accade.
Ad un anno dal fatto, Mildred, la madre della ragazza, decide di affittare tre cartelloni pubblicitari e di affigerci sopra tre manifesti recitanti: “Stuprata mentre stava morendo”, “E ancora nessun arresto”, “Come mai, sceriffo Willoughby?”.

Improvvisamente i media iniziano a parlare del fatto ed il distretto di polizia si trova alle strette, risultando incompetente agli occhi di tutti, ma non a quelli degli abitanti della piccola città.
Il gesto di Mildred provocherà una catena di eventi e reazioni inaspettate, che però non franno distogliere lo sguardo alla determinata e furiosa donna dal suo obiettivo: avere giustizia nei confronti della figlia uccisa.
Per andare più nel dettaglio di questa sorprendente pellicola (fresca di candidature agli Oscar) ecco la recensione di Stefano Chiocchetti su Project Movie.

 

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