I super eroi? Una mostra celebra la loro ‘diversità’ foto

Due location, un solo messaggio: le mostre della diocesi in san Cristoforo ed alla chiesa Valdese, sul tema della diversità, intercettano il popolo del Lucca Comics and Games ed inducono ad un momento di riflessione. Il titolo, del resto, è proprio Diversabili, figli di una nuvola minore? Le due esposizioni intendono raccontare la diversità dei portatori di handicap e non soltanto, anche attraverso i fumetti. In san Cristoforo, nella grande navata unica, campeggiano i disegni di Celeste, una bambina autistica che trova il modo di esprimersi raffigurando così l’universo che tiene chiuso al suo interno. Proprio come Leonardo Ottoni, anche lui autistico, protagonista con i suoi disegni dell’altra esposizione alla chiesa Valdese. Semplici pennarelli su fogli A4 che raccontano tutta la voglia di vivere di due ragazzi come tanti, innamorati della pittura, ma anche della scrittura e del disegno in generale.

Accanto alle loro opere, fotografate ed ammirate, ecco anche i rimandi a quella “specialità” che trasuda ampiamente dal mondo dei fumetti. C’è il richiamo a Yellow Kid, il ragazzo giallo considerato il capostipite dei personaggi a fumetti e che, oggi, rientrerebbe a pieno titolo nella casistica dell’handicap. Ma ci sono anche alcuni “insospettabili”, come i più moderni e noti supereroi Marvel: la Cosa, interamente fatto di pietra, ma anche Spiderman, sicuramente diverso dai suoi coetanei. Come non citare, poi, il gruppo di mutanti più conosciuto al mondo: gli X Men sono sicuramente portatori sani di questo messaggio. L’elenco, a ben vedere, sarebbe davvero lungo: vi rientrano anche Mafalda e Dylan Dog, Magnus ed Alan Ford. Fumetti che non mancano di evidenziare le coordinate tangibili della diversità senza cedere ad inutili compiacimenti. Del resto, il destino dei personaggi a fumetti – viene spiegato dai curatori della mostra – coincide spesso con quello dei Diversabili. Compianti, ostentati, deprimenti: anche i protagonisti dei Comics non hanno vita facile, oggi come cent’anni fa, incapaci di pari dignità rispetto a colleghi più illustri. “Bastardi di carta” infilati giustamente in un’esposizione che mira a far riflettere, con ironia e intelligenza. Proprio come i lavori di Celeste e Leonardo. Semplici disegni che sembrano voler sollevarsi dal foglio per urlare fuori un messaggio che, ancora oggi, non riesce proprio a diventare banale: “Ci siamo anche noi e siamo proprio come voi”. Così il popolo dei Comics, per qualche istante, si ferma a soppesare l’esistenza di situazioni della porta accanto, troppo spesso derubricate alla categoria più in sottofondo delle preoccupazioni quotidiane.

Paolo Lazzari

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