Alimentazione ed emozioni, un percorso con i fiori di Bach

Il nostro rapporto con il cibo si sviluppa con noi, il neonato si nutre con il sostegno materno, vengono cosi soddisfatti o meno i bisogni primari e riceve gratificazione, serenità oppure frustrazione. Le prime percezioni, secondo lo psicanalista René Spitz, avvengono attraverso la bocca e l’epidermide. La bocca è l’organo attraverso cui il bambino cerca di alleviare le tensioni, istintivamente. L’assunzione di cibo allevia la sensazione di fame e sete allo stesso tempo, invece mediante il movimento della bocca, della lingua, il contatto con il palato, e la suzione, avviene un allentamento della tensione generale in cui si trova il neonato. Il bambino inizialmente non distingue i suoi reali bisogni, la sensazione di disagio è generalizzata, non è ancora in grado di relativizzare.

Nel lattante la soddisfazione diventa tutto il suo mondo, allo stesso modo l’insoddisfazione. Tutto ruota intorno al principio di piacere e in base a questo c’è accettazione o rifiuto. La sua percezione è unitaria, non logico-razionale. Il canale della bocca è un canale che rappresenta un dentro e un fuori di sé, un tutto o niente. Lo svezzamento passa attraverso momenti di relazione con chi nutre i bambini e un ambiente emotivo a essi collegato. Il rapporto con l’alimento che nutre è uno dei primi canali attraverso cui si instaurano le relazioni, gli affetti, le sensazioni e le emozioni, le basi per sviluppare una relazione con il cibo funzionale o disfunzionale. Possiamo dedurre che molte problematiche adulte sono legate ai primi gesti di nutrimento, che imprimono una determinata valenza archetipica e simbolica che la persona porterà con sé per sempre.
Nutrirsi quotidianamente, si cresce con un rituale che giorno dopo giorno si ripete. Tuttavia mangiare è un gesto ancestrale che facciamo per recuperare forze, le energie necessarie per affrontare la giornata o per stare in salute, ma anche un modo di ricaricare lo spirito. Tutto questo diventa un connubio di informazioni e gesti legati anche alla cultura territoriale in cui viviamo, legate a momenti belli o brutti della nostra esperienza di vita con determinati alimenti. Quando cuciniamo, l’ambiente della cucina, la preparazione delle pietanze con specifici ingredienti, il sapere se prepariamo qualcosa per far piacere a qualcuno della famiglia, un’ospite, o cuciniamo per noi il nostro piatto preferito, magari secondo una ricetta della nonna, tutto questo è fortemente legato alla nostra sfera affettiva. L’alimento cucinato avrà quindi un effetto nutritivo diverso se legato al piacere, così come lo avrà se lo associamo a gesti, momenti noiosi o alla rabbia, il disagio che a volte si può provare a tavola o in cucina. La nostra alimentazione da un lato è legata imprescindibilmente al nostro vissuto, ma dall’altro è influenzata dall’esterno. Viviamo in una società dove la scelta e la possibilità a disposizione di cibo è varia e alla portata di tutti, dove la pubblicità ci propone cibi allettanti, dove leggiamo ovunque articoli su una corretta alimentazione, dove ci vengono presentati continuamente modelli di persone dall’aspetto fisico bello ed elegante. Nella relazione con l’altro è importante ciò che l’altro si aspetta da noi e c’è chi è sempre impegnato a dare all’altro l’immagine che vuole. Spesso magro, vuol dire bello e piacevole. Il cibo è un elemento che può modificare il nostro aspetto, renderci più magri, più attraenti: per alcuni il corpo diventa un canale attraverso cui investire le aspettative di accettazione, di riconoscimento sociale, personale. Alcune persone adottano comportamenti alimentari disfunzionale e questo accade anche ai bambini. Si sente spesso parlare di disturbi alimentari, abbuffate o rifiuto di mangiare, di obesità. Oggi molte persone affrontano percorsi di nutrizione per svariati motivi, alcuni per motivi di salute, o per correggere condotte alimentari disfunsionali, altri per dimagrire, molti cambiano alimentazione per motivazioni dettate da valori etici e dalla loro coscienza, come le diete macrobiotiche, vegane, vegetariane, ma anche per valori etici e ambientali, si sta attenti alla qualità del cibo, biologico, chilometro zero. Affrontare una dieta è sempre un gran cambiamento. Sia in diete seguite da esperti, che quelle fai da te, la parte emotiva non si può trascurare. La principale funzione delle emozioni e dell’attivazione fisiologica a esse collegata è connessa alla sopravvivenza. Le emozioni come timone di quest’importante attività che è il mangiare, strettamente collegata allo star bene dell’organismo e dell’animo.
Aiutare la persona a vivere le proprie emozioni in modo equilibrato è il perno della floriterapia del dottor Bach, la malattia secondo il medico ha origine da un conflitto psicologico ed emotivo, ma nelle malattie organiche anche l’alimentazione ha un ruolo importantissimo. Stare bene ormai è un’affermazione legata alla salute organica ma anche mentale e dell’anima, il dottor Edward Bach, immunologo gallese, ci ha insegnato che “la salute è la completa armonica unione tra anima, mente e corpo”. Questo non è un ideale difficile da raggiungere, ma anzi, secondo lui, qualcosa di facile e naturale che molti di noi nel tempo hanno tralasciato. Bach ha inventato una terapia energetica, basata sull’utilizzo di 38 rimedi floreali, ognuno dei quali è legato a specifici tratti della personalità umana, in condizioni ottimali la personalità di ogni individuo è armonica, ma ognuno può sperimentare in periodi di stress stati disarmonici in cui emergono i lati negativi di questi tratti, il rimedio floreale giusto può aiutare a ripristinare l’equilibrio. I fiori hanno un effetto pedagogico, portano un insegnamento per la persona. Per l’efficacia del percorso è utile che sia guidato da un esperto che conosce il metodo della floriterapia di Bach, sappia proporre i rimedi adatti e darne una rilettura dell’efficacia sulla sfera emotiva. I fiori operano sulla consapevolezza di sé stessi, nel caso di un sostegno per un percorso alimentare, si possono utilizzare i rimedi di Bach per influire sulla risonanza affettiva legata al cibo e possono essere di aiuto per dare il giusto significato all’alimento con cui ci si relaziona. Qualsiasi dieta intrapresa per salute o per motivi ideologici, qualsiasi alimentazione disfunzionale da correggere può essere supportata dalla floriterapia di Bach.
Assumere una miscela di fiori può aiutare nel momento di cambiamento dell’alimentazione, potrebbe fornire una protezione, un sostegno a resistere e perseverare nel cambiamento, accompagnare emotivamente la trasformazione che comporta, facilitare l’adattamento a nuove sensazioni. rafforzare la determinazione nella decisione presa, superare influenze esterne di persone che danno consigli che non sono in linea con la nostra decisione. Soprattutto per momenti in cui si tende a cedere ad essere più remissivi e accondiscendenti, alcuni subiscono più di altri l’influenza e il giudizio esterno, soprattutto se viene da amici o parenti. Altri mangiano più di quello che vorrebbero e alimenti di cui non sentono necessità, solamente perché si fanno coinvolgere da situazioni sociali, o perché devono sedare sensazioni d’ansia. È nota a tutti la forza del cioccolato e altri alimenti nel farci stare meglio, sentirsi appagati. La colpa è una sensazione che spesso si associa al mangiare troppo, o alimenti non salutari di cui si abusa per quantità o frequenza. I fiori possono aiutare in modo molto efficace in queste circostanze, aiutano a capire quali sono i reali motivi per cui si mangia, capire che i comportamenti alimentari spesso sono una risposta a ciò che ci accade. La sensazione di fame spesso non è dettata da un’esigenza fisiologica di assumere delle sostanze, sia che siano proteine, grassi, zuccheri o vitamine… ma e innescata dallo stress o dall’ansia, un disagio emotivo, si ha la sensazione che mangiare allenati la tensione, rassicuri, si pensi anche alle problematiche dell’eta’adolescenziale. In altre situazioni, il disagio sociale è il reale motivo per cui ci si alimenta, c’è una forte sensazione di imbarazzo o inadeguatezza e per nasconderla molte persone mangiano e non è la soddisfazione del palato a innescare il comportamento di alimentazione, ma lo stress emotivo. Ci sono molti aspetti emozionali legati al modo in cui ci nutriamo che potrebbero essere riequilibrati. Con i fiori di Bach si possono notare piccoli cambiamenti del nostro sentire, che ci aiutano a modificare alcuni atteggiamenti e ad essere più consapevoli, riportando un equilibrio più salutare.

dottoressa Claudia Soldatich
psicologa e consulente nei fiori di Bach

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