Domani l’autopsia sul corpo di Giulia. Attesi i risultati della perizia dei vigili del fuoco

Il pm ha affidato l'incarico al medico legale Stefano Pierotti per chiarire le cause della morte. Tempi più lunghi per capire la dinamica dell'incendio mortale

Tragedia di Anchiano, non sarà con tutta probabilità l’autopsia sul corpo di Giulia Salotti, la 14enne vittima del rogo. a dare elementi decisivi per la ricostruzione di quanto accaduto nella notte fra martedì e mercoledì nella casa di via Fulignana.

Domani mattina (25 gennaio), comunque, a partire dalle 9 il medico legale Stefano Pierotti, incaricato dagli inquirenti, inizierà gli esami autoptici sul cadavere della 14enne, vittima della tragedia che ha suscitato sgomento e choc in tutta la Lucchesia.

Dall’autopsia il pm Salvatore Giannino chiede di avere certezze sulle cause della morte, ma più che altro le indagini dovranno stabilire le cause del devastante rogo che non ha lasciato scampo alla ragazza.

Questo è il vero nodo ancora da sciogliere e una perizia tecnica è stata affidata ai vigili del fuoco del comando di Lucca, proprio per cercare di comprendere con precisione cosa ha scatenato le fiamme che rapidamente si sono propagate poi al resto dell’abitazione, diventata la trappola mortale per la giovane Giulia. Dove è partito l’incendio e perché? Queste le domande che si pongono gli inquirenti lucchesi che intendono far piena luce sulla tragedia.

Le ipotesi, più che sul fuoco partito dal caminetto della casa, come era sembrato in un primo momento, si starebbero concentrando su quadro e impianto elettrico. Una causa che spiegherebbe la rapida propagazione del rogo mortale.

Si indaga sull’origine del rogo. Il pm affida l’autopsia sul corpo di Giulia

All’anatomopatologo il pm potrebbe chiedere anche l’esame dei tessuti e tossicologico, come atto dovuto in casi come questo. Le prime ipotesi fanno presupporre che Giulia non sia morta per le fiamme che rapidamente si sono divampate nell’appartamento, ma che siano stati i fumi sprigionatisi nel rogo scoppiato al piano terreno del casolare a ucciderla.

Gli inquirenti credono che la ragazza si sia spaventata e, dopo essersi avvolta in una coperta, si sia rannicchiata sotto al letto, dove poi è stata trovata dai vigili del fuoco e dai carabinieri quando l’incendio della casa è stato spento.

L’autopsia servirà a determinare con certezza la causa della morte: un atto dovuto in circostanze drammatiche come questa. Soltanto in seguito potrà essere rilasciato il nulla osta alla restituzione della salma alla famiglia, che potrà così fissare i funerali.

Qualche giorno in più, invece, servirà ai vigili del fuoco per effettuare la perizia di tipo tecnico sull’abitazione per capire come, dove e perché si è scatenato il terribile rogo mortale che ha poi ucciso la ragazza e ferito il padre che ha tentato di salvarla insieme ai primi soccorritori.

Erano circa le 2 di notte del 22 gennaio scorso quando è arrivata al 112 la chiamata di Massimiliano Salotti. Il papà di Giulia chiedeva l’intervento di vigili del fuoco e carabinieri perché la casa era in fiamme. I primi ad arrivare sul posto sono stati i carabinieri di Borgo a Mozzano, precipitatisi ad Anchiano con una pattuglia. Hanno trovato fuori casa Massimiliano e lo zio Angelo. A lui, per prima, aveva fatto una telefonata Giulia: “Corri, sta bruciando la casa”, gli aveva detto svegliandolo dal sonno.

L’uomo ha svegliato la moglie Clara, sorella di Massimiliano, ed è accorso all’esterno. “La casa era già avvolta dalle fiamme e ho visto Massimiliano disperato perché si era accorto che Giulia non era sfuggita dalle fiamme”, ha raccontato ai carabinieri.

I due, allora, mentre continuavano a chiamare Giulia hanno preso una scala e hanno tentato di entrare nella camera di Giulia dalla finestra. Anche i carabinieri, al loro arrivo, ci hanno provato. Imbracciando degli estintori sono entrati eroicamente in quella casa, al piano di sopra, dove c’era la camera di Giulia. Non sono riusciti nemmeno loro a farsi strada: il fumo impediva di vedere.

Poi le fiamme si sono alzate all’improvviso. Tutti si sono dovuti allontanare. Per Giulia non c’era più nulla da fare.

Nei prossimi giorni sono attese le risposte alle tante domande ancora irrisolte sullo sfondo di questa immane tragedia.

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