Porcari, lite sulla mozione contro i totalitarismi

L'opposizione accusa: "Nel comunicato la maggioranza dimentica il nostro apporto". Il sindaco: "E' stato solo un disguido"

Il via libera ad una mozione contro i totalitarsi nel giorno della memoria si trasforma in un caso a Porcari e diventa motivo di un battibecco fra maggioranza e opposizione. Alla base di tutto ci sarebbe un equivoco nella comunicazione sull’atto e sul voto espresso dall’aula, come rimarca il consigliere comunale Riccardo Giannoni. Parole a cui risponde subito con un post su Facebook il sindaco Leonardo Fornaciari per scusarsi e chiarire la situazione. Ma ormai la miccia era innescata.

“Quella mozione non era ancora stata trattata e dibattuta in Consiglio (per fortuna c’è lo streaming a testimoniarlo). Invece – spiega Giannoni – il gruppo di maggioranza e chi ne cura la comunicazione, in spregio al ruolo ed alla fuzione del consiglio comunale ed al democratico dibattito che vi si può svolgere, ha inviato il comunicato stampa dando per approvata la mozione e per di piu nella sua forma originaria, cosa che non è avvenuta”. “C’è stato un errore e un disguido sul comunicato stampa che è partito in anticipo – spiega il primo cittadino -.  L’errore c’è stato e di quello mi assumo pienamente la responsabilità. Ieri, oltre alle scuse, ti avevamo proposto anche una dichiarazione congiunta che hai rifiutato”.

Giannoni tuttavia va all’attacco: “Non serve aderire a nessuna carta se non si ha il rispetto delle istituzioni democratiche. C’è bisogno di coerenza nei comportamenti più che di parole”.

“In seguito al dibattito ed alle nostre richieste di emendamenti e integrazioni il testo che ne è uscito fuori è decisamente diverso nella sostanza da quello iniziale – sostiene -. La mozione finale è una condanna a tutti i totalitarismi e non quella a senso unico proposta dal gruppo di maggioranza”.

“Abbiamo chiesto che il comunicato stampa inviato dal Comune fosse rettificato dall’ente stesso e abbiamo chiesto scuse pubbliche per quanto accaduto – spiega ancora il membro dell’opposizione -. Non abbiamo ottenuto né l’una né l’altra ma un semplice ringraziamento del primo cittadino per il contributo da noi fornito nel dibattito. Ringraziamento che respingiamo al mittente. Si scusi pubblicamente con noi per aver offeso e vilipeso la prima istituzione democratica della nostra comunità prima di ringraziarci. Non sono i modi apparentemente pacati nel porsi a fare la differenza, caro Fornaciari, ma la sostanza dei comportamenti”.

“Ora veniamo al dunque degli emendamenti da noi presentati. Abbiamo notato – osserva Giannoni – che in oltre due pagine e mezzo di ordine del giorno il gruppo di maggioranza aveva stranamente dimenticato di riportare tra i totalitarismi del ‘900 il comunismo e lo stalinismo. Abbiamo notato poi che non avevano fatto alcun riferimento al vero argine ad ogni forma di totalitarismo rappresentato dalle radici cristiane dell’Europa, la nostra identità profonda da difendere con forza a partire dai crocifissi all’interno delle scuole e delle istituzioni, e sul quale la maggioranza evidentemente aveva ritenuto di glissare”.

“Ed a porre rimedio a queste dimenticanze – prosegue Giannoni – abbiamo pensato noi con due integrazioni all’ordine del giorno. La prima che riprende quasi integralmente una risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre avente ad oggetto l’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa votata a larghissima maggioranza nella quale, tra le altre cose, si condannano parimenti nazismo e comunismo, si ricordano gli orrori, gli omicidi di massa, i genocidi e le deportazioni compiute dal comunismo ed infine si ribadisce la posizione unanime contro ogni potere totalitario, a prescindere da qualunque ideologia“.

“La seconda in cui si ricordano le radici cristiane dell’Europa – va avanti – da difendere come autentico baluardo ad ogni forma di intolleranza e si citano alcuni sacerdoti della nostra comunità (don Galli, don Turno Simi, don Ghiselli…) che hanno svolto un ruolo fondamentale al riguardo. Infine nel deliberato laddove si prevedeva di non concedere spazi pubblici a chi diffonde “idee fasciste” è stato sostituito con idee di matrice totalitaria. Perché, così come proposto dalla maggioranza l’ordine del giorno, pareva che fosse possibile concedere spazi a chi esalta il comunismo sovietico”.

“Detto questo – prosegue Giannoni -, abbiamo dedicato e ho dedicato fin troppo tempo a questo tema. Sono felice di aver deciso di devolvere il gettone di quella seduta consiliare alla commerciante aggredita poche settimane fa da un malvivente fuori dalla propria attività. Queste sono le questioni cui merita dedicare tempo ed energie. Non nel sollevare feticci al solo scopo di stabilire presunte superiorità morali, che come si vede, non ci sono. Non nel dividere le comunità. Non nello strapazzare la storia a proprio piacimento omettendo aspetti importanti della stessa al solo scopo di trasformarla in uno strumento politico”.

“I cittadini, i porcaresi, dopo tutto questo – aggiunge Giannoni – , dopo la condanna scontata e ribadita ad ogni forma di totalitarismo chiedono di sapere che fine hanno fatto gli impegni che l’attuale maggioranza si è assunta nei loro confronti. Quando ci sarà una nuova scuola a Porcari, quella che aspettiamo dal 2008 e per la quale non solo non abbiamo chiesto i finanziamenti europei, richiesti ed ottenuti invece dagli altri comuni, ma per la quale non abbiamo ancora la disponibilità del terreno su cui costruirl.  Quando verrà realizzata l’attesa rotonda all’intersezione con via Diaccio, teatro di incidenti anche mortali. Quando verrà realizzato il parcheggio in via del Centenario per sostenere il commercio del paese e migliorarne la fruibilità. Quando verrà realizzata la bretellina che collega via Ciarpi con via del Centenario per togliere il traffico pesante da via Ciarpi. Quando verrà messo in sicurezza l’argine del Rio Leccio che prima del Magazzino è una sorta di groviera sorretto da geoblok dall’ormai lontano 2016 Quando vedrà la luce la Caserma dei Carabinieri, promessa da venti anni, e quando vedremo trattato con la dovuta attenzione il tema della sicurezza per il quale poche settimane fa abbiamo chiaramente verificato ci sia molto da fare”.

Non si fa attendere la replica del sindaco: “Ribadisco, come già fatto pubblicamente – dice Fornaciari -, del positivo contributo del tuo gruppo all’ordine del giorno che prevede l’iscrizione del comune di Porcari all’anagrafe antifascista. Pertanto non ho problemi e di nessun tipo ad assumermi la responsabilità di quanto accaduto e a porgere a te e al tuo gruppo consiliare – sottolinea rivolgendosi a Giannoni – pubbliche scuse come già te le ho rivolte in privato. Detto questo, l’inciampo comunicativo non può e soprattutto non deve oscurare quanto deliberato dal Consiglio Comunale. E spero che nessuno abbia questo obiettivo di distrazione rispetto a un momento così importante dei lavori consiliari. Abbiamo condannato e respinto i regimi totalitari tutti, abbiamo condiviso che la memoria è un punto irrinunciabile e abbiamo deliberato l’iscrizione del Comune di Porcari all’anagrafe antifascista. E lo abbiamo fatto insieme”.

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