Bonturi (Pd): “Candidatura Ceccardi? Frutto della radicalizzazione del centrodestra”

Il segretario comunale dei dem: "Giani al contrario è un candidato serio e con esperienza"

“Con l’ufficializzazione della candidatura di Susanna Ceccardi a rappresentante del centrodestra nella corsa alla presidenza della Regione Toscana, giunge a compimento un processo di radicalizzazione dell’area politica che una volta soleva dirsi dei moderati”. Sono parole di Renato Bonturi, segretario dell’unione comunale del Pd di Lucca, a commento dell’ufficializzazione della candidatura del centrodestra per le regionali.

“Un processo involutivo in atto da tempo che ha visto a poco a poco venire meno le istanze liberali e riformatrici a vantaggio del messaggio semplificatorio, aggressivo e spesso carico di intolleranza, marchio di fabbrica di Salvini e della Lega, ma non estraneo anche a Fratelli D’Italia – sostiene Bonturi -. Con la caduta delle ultime resistenze di quel che resta di Forza Italia, si spalanca dunque il campo a un confronto che appare ora più che mai non solo come una scelta tra opposte proposte politico-amministrative per la Regione Toscana, ma come un vero e proprio scontro tra sistemi di valori e visioni del mondo profondamente alternative”.

“Da parte sua con Eugenio Giani il Partito Democratico – spiega – schiera un candidato capace e di esperienza e si pone alla guida di una coalizione ampia e plurale, che individua nella tradizione politica solidale e riformista la sua stella polare e la sua base culturale di riferimento. La gestione della fase di emergenza sanitaria può essere considerata una cartina di tornasole di questi opposti approcci. Da una parte il senso di responsabilità e la serietà di un’amministrazione regionale che ha saputo affrontare la crisi senza allarmismi ma con la giusta prudenza e attenzione ai cittadini, a cui ha fornito e sta fornendo presidi sanitari, test sierologici e dispostivi di protezione individuale, riuscendo a contenere i contagi in modo apprezzabile. Dall’altro le azioni eclatanti e i proclami di chi organizza pullman per viaggi all’estero a scopo propagandistico, mentre un giorno sì e l’altro pure sminuisce l’importanza delle misure di prevenzione prescritte dal governo e dalle istituzioni sanitarie”.

“Di fronte a questo scenario – prosegue – ritengo che anche il mondo delle categorie produttive, delle imprese, delle partite iva – l’area dei moderati e dei liberali – debba interrogarsi seriamente se indulgere alle tentazioni semplificatorie della propaganda leghista, che alla prova dei fatti si rivela inefficace e spesso dannosa, o dare sostegno a un progetto di centrosinistra riformista, moderno e di lungo respiro. Certo anche il Partito Democratico e il centrosinistra hanno il dovere di fare un’analisi delle criticità riscontrate e laddove necessario compiere un deciso salto di qualità. Penso alla necessità di tornare ad investire nella sanità territoriale, vero punto di tenuta del sistema sanitario nel suo complesso, come la lezione del covid ha ampiamente mostrato, o all’assoluto bisogno di accelerare nella realizzazione delle opere pubbliche strategiche per il nostro sistema produttivo e per il funzionamento del territorio”.

“Ma la strada da seguire per una Regione che intenda confermarsi all’altezza degli indicatori dello sviluppo e della qualità della vita che caratterizzano la Toscana – dice – è quella di un percorso di modernizzazione capace di coniugare investimenti in infrastrutture e attenzione alla sostenibilità ambientale, tutela dei centri storici e sviluppo turistico, sostegno alla sanità pubblica e attenzione alle fragilità sociali acuite dalla lunga fase di lockdown. Senza dimenticare la centralità del lavoro, della formazione, dell’istruzione e della cultura, sia per quanto riguarda i risvolti in ambito turistico, sia per l’importanza di valorizzare la creatività e l’ingegno che hanno da sempre caratterizzato la nostra storia. In una parola la persona al centro. È questa la strada tracciata dal centrosinistra e dal Partito Democratico”.

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