Non ci fu danno erariale, definitiva la sentenza della Corte dei Conti sulle ricapitalizzazioni al Polo Fiere

Assolti l'ex sindaco Favilla, l'ex segretario comunale e i consiglieri di maggioranza che votarono la pratica

Nessuna responsabilità erariale di sindaco, segretario comunale e consiglieri di maggioranza sulla vicenda delle ricapitalizzazioni di Lucca Polo Fiere e Congressi, società in house in perenne perdita. Sono infatti scaduti i termini che il procuratore generale aveva per proporre appello contro la sentenza della Corte dei Conti dello scorso marzo. A questo punto la sentenza di assoluzione è diventata definitiva e inoppugnabile. “La vicenda – dichiarano i consiglieri coinvolti – può dirsi definitivamente conclusa per nostra soddisfazione”.

Nessun danno erariale, dunque, dai componenti dell’amministrazione comunale di centrodestra che votarono favorevolmente per le delibere. Così aveva stabilito la Corte dei Conti dopo alterne vicende giudiziarie che avevano portato la Cassazione nel 2019 a indicare nella magistratura contabile la competenza per decidere nel merito di un presunto danno erariale di circa 700mila euro.

Nei guai erano finiti l’ex sindaco Mauro Favilla, il segretario comunale Serafino Turturici, i consiglieri Marco Agnitti, Maurizio Allegrini, Marco Andreoni, Luigi Bertani, Nicola Buchignani, Massimo Checchia, Giacomo De Luca, Maurizio Dinelli, Franco Fabbri, Lido Fava, Pietro Fazzi, Mauro Garbini, Roberto Lotti, Marco Martinelli, Giampaolo Micheloni, Luciano Panelli, Gabriele Torri, Alessandro Venturi e Giorgio Mura. Per Giorgio Mura era già stata dichiarata l’estinzione del giudizio perché nel frattempo deceduto, gli altri sono stati tutti assolti e con diritto al rimborso alle spese legali e competenze di legge.

La procura della Corte dei Conti ipotizzava un danno erariale complessivo da 700mila euro e aveva chiesto il risarcimento di circa il 50 per cento della cifra (350mila euro) all’ex sindaco Favilla e il restante (poco più di 20mila euro a testa) a tutti gli altri ex consiglieri della consiliatura Favilla, che erano stati rinviati a giudizio nel settembre del 2013.

Quasi un anno prima, e per la precisione nel novembre del 2012, la Corte dei Conti aveva inviato una lettera all’ex sindaco e ai consiglieri che nel maggio 2011 votarono la delibera di indirizzo per le ricapitalizzazioni di Lucca Polo Fiere, rilevando come non fosse stata considerata al momento del voto la presenza di una legge del 2010 che impediva la ricapitalizzazione di aziende partecipate dal Comune in perdita da più di tre esercizi consecutivi (in questo caso le perdite di bilancio risalivano al 2004). Di qui la richiesta di controdeduzioni ai consiglieri sul motivo del voto positivo con l’ipotesi di un danno erariale pari ai 250mila euro di aumento di capitale stabilito successivamente dalla Lucca Holding. Nel mirino degli inquirenti erano finiti però altri 450mila euro di un precedente aumento di capitale, effettuato nel febbraio del 2010, giudicato ancora una volta illegittimo dalla Corte dei Conti.

I consiglieri dell’allora maggioranza nella loro difesa avevano spiegato di aver votato l’aumento di capitale in consiglio comunale sulla scorta di un parere presentato all’epoca dal dirigente Serafino Turturici. Non solo. Si era ritenuto di poter procedere comunque nell’approvazione della delibera di indirizzo, perché con quell’atto – è la difesa dei consiglieri dell’ex maggioranza – si dava la possibilità a Lucca Holding di procedere, senza alcuna obbligatorietà.

Così ha confermato la sentenza nel merito della Corte dei Conti, contro la quale non è stata presentata opposizione.

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