Coldiretti: “La riapertura all’aperto salva 200 agriturismi tra Piana, Valle e Versilia”

Francesca Buonagurelli: "Gli agriturismi sono probabilmente i luoghi più sicuri dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza"

La possibilità di riaprire le attività di ristorazione a pranzo e a cena sfruttando gli spazi all’aperto salva i 200 agriturismi della provincia di Lucca che possono contare su ampie aree all’esterno per assicurare il necessario distanziamento a tavola”. E’ quanto afferma la Coldiretti Lucca nel commentare positivamente l’ipotesi contenuta nella bozza delle linee guida sulle riaperture, che le Regioni dovrebbero presentare al Governo alla conferenza Stato-Regioni.

Una misura attesa dopo che le chiusure a singhiozzo dall’inizio della pandemia che hanno fatto registrare il 90% di fatturato in meno nelle strutture agrituristiche. Solo le ultime due chiusura di Pasqua sono costate alle strutture agrituristiche 2 milioni di euro e la perdita complessiva di almeno 20mila presenze e 15 mila pranzi fuori porta.

“Gli agriturismi – analizza Francesca Buonagurelli, presidente Terranostra Coldiretti Lucca – che sono spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto sono probabilmente i luoghi più sicuri dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche”.

Secondo Terranostra Coldiretti l’agriturismo è destinato a giocare un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy post Covid: “la vacanza in agriturismo – spiega ancora – contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità nelle nostre campagne per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare l’affollamento. Nelle nostre campagne le distanze si misurano in ettari e non certo in metri”.

Francesca Buonagurelli

La riapertura è molto importante anche per tutti gli altri settori legati all’agroalimentare Made in Lucca come il vino che è il primo settore dell’export Made in Tuscany. La chiusura di ristoranti, bar ed enoteche in Italia e all’estero ha fatto crollare i consumi fuori casa con gravi difficoltà per il settore vitivinicolo in particolar modo quello legato ai vini a denominazioni di origine e indicazione geografica a maggior valore aggiunto.

“L’arrivo del bel tempo e la possibilità di vivere all’aria aperta – conclude Buonagurelli – consente un piano di riaperture che coinvolga tutti i settori della ristorazione e della somministrazione che dall’inizio della pandemia adottano importanti misure di sicurezza, quali il distanziamento dei posti a sedere facilmente verificabile, il numero strettamente limitato e controllabile di accessi, la registrazione dei nominativi di ogni singolo cliente ammesso”.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.