Salviamo la Manifattura: “La giunta firma le carte senza neanche averle lette”

L'associazione ribadisce: "La struttura deve essere valorizzata e restare pubblica"

Le nuove rivelazioni dell’ex assessore Marchini rappresentano un quadro del tutto inaspettato sulle modalità con cui la giunta Tambellini compie le scelte strategiche per la nostra città. Questa amministrazione vorrebbe ipotecare i prossimi quaranta anni senza nemmeno leggere gli atti che gli vengono sottoposti. Ritorna alla mente il sindaco Alessandro Tambellini quando dileggiava come ignoranti di scuola media coloro che, avendo letto gli atti avevano scoperto il centro commerciale”. Lo sostiene il coordinamento Salviamo la Manifattura in una nota.

“Sconcerta il ricordo del sindaco, al termine del consiglio comunale del luglio 2020, quando ironizzava sulla speculazione della Manifattura salvo poi scoprire, grazie ai comitati cittadini che studiavano le carte, una proposta scandalosa per la città con vincoli inaccettabili, sfascio della società dei parcheggi e privatizzazione di parte delle Mura cittadine – spiega il coordinamento – Ora si capisce perché lo stesso sindaco dopo appena pochi giorni dalla presentazione dell’ennesima proposta Coima, in autunno dichiarava in televisione che quella proposta non era buona; era di più, e se fosse arrivata in consiglio sarebbe stata votata senz’altro. Anche quella volta, grazie ai comitati che gratuitamente hanno letto le carte il sindaco ha dovuto ricredersi e respingere al mittente quella che non era una proposta ma una ennesima fregatura per la città“.

Salviamo la Manifattura sottolinea come grazie all’ex assessore Marchini si siano finalmente comprese le modalità con cui questa amministrazione “ha gestito la valorizzazione della Manifattura e il saccheggio della società dei parcheggi cittadina”. “Il punto cruciale dell’operazione sembra essere stato il mantenimento della giunta lontana dalle carte, utilizzata solo per firmare atti fondamentali senza nemmeno averli letti – continua la nota del coordinamento – Il tutto nella narrazione di una Fondazione che pancia a terra è disponibile a investire senza particolari tornaconti esclusivamente per il bene della città. Nessun accenno allo storno di sessanta milioni del patrimonio della Fondazione ad uso di un fondo immobiliare chiuso, ad alto rischio speculativo, gestito da una società familiare; nessuna informazione sullo sfascio della società cittadina dei parcheggi con la sottrazione degli introiti principali per i prossimi quaranta anni; totale disinformazione sul regalo dell’intero edificio della ex manifattura alla speculazione edilizia per farci negozi, abitazioni di lusso in barba alle necessità di sviluppo sostenibile della città”.

Conclude Salviamo la Manifattura: “Le ultime rivelazioni dell’ex assessore Marchini dovrebbero imporre alla giunta, dove alcuni componenti sembrano volersi candidare alla guida della città, uno scatto di orgoglio e chiarire una volta per tutte le loro posizioni sulla proposta Coima, auspicabilmente dopo aver letto le carte e chiudere così in modo definitivo questa pratica che ormai ha i contorni dello scandalo. La ex-manifattura deve essere valorizzata e restare pubblica, la proposta Music Innovation Hub è sul tavolo, non richiede in regalo l’immobile, non sfascia la società Metro e non necessita di fondi speculativi ad uso di pochi intimi. Basta solo la volontà di fare il bene della città“.

 

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