Minacce e botte a compagno e figlio, poi sparisce col Suv

Giovane, bella, ma anche molto furba. Una donna di 36 anni, di origini nordafricane, è finita di nuovo nei guai per aver truffato un piccolo imprenditore di San Concordio, del quale si era finta invaghita. Andata a vivere con lui nella sua villa nel cuore del quartiere, era subito diventata aggressiva, minacciandolo di morte con un coltello e picchiando il figlio dell’uomo, in un caso spedito al pronto soccorso dopo essere stato colpito dalla donna con un matterello, riportando una prognosi di 7 giorni. L’imprenditore però, ancora innamorato della donna, se l’è tenuta in casa. Non solo. Si è lasciato convincere a comprarle un Suv e a intestarlo alla donna. Lei lo ha convinto che lo avrebbe rivenduto nel suo paese d’origine con un guadagno pari al 50% del costo, perché, come privata, avrebbe evitato i costi doganali. L’uomo si è fidato ma ha fatto comunque firmare alla donna una scrittura privata con la quale si sarebbe dovuto garantire la somma pari al costo della vettura e alla metà del guadagno previsto.

Qualche settimana dopo, con la scusa di andare a trovare i genitori, la donna è partita ed è tornata nel suo paese d’origine, facendo però perdere ogni traccia di sé. Dopo un mese di assenza, l’imprenditore, con il cuore spezzato, si è reso conto di essere stato anche truffato, così si è rivolto alla squadra mobile di Lucca, denunciando quanto le era accaduto. Gli agenti hanno così denunciato la donna per appropriazione indebita, minacce e lesioni aggravate nei confronti del figlio dell’imprenditore. Tra l’altro, la stessa non era nuova a episodi del genere. E anzi era già stata denunciata per una truffa molto simile nei confronti di un imprenditore edile, dal quale era riuscita a farsi acquistare una Mercedes, per poi lasciarlo poco dopo. Quest’ultimo l’aveva rintracciata e le aveva rubato l’auto, dandole poi fuoco. Anche lui era così finito nei guai, per danneggiamento seguito da incendio.

 

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