Uccide la moglie malata e poi si spara con la rivoltella

Era in preda ad uno sconforto profondo dopo aver scoperto che la moglie, con la quale aveva condiviso tutta la vita, era gravemente malata. Così, oggi pomeriggio (30 novembre), forse per la paura di rimanere solo o sopravvivere alla donna che aveva sposato, ha preso una pistola di piccolo calibro che teneva in un cassetto della camera da letto e l’ha rivolta contro l’anziana coniuge, uccidendola con un colpo alla testa. Poi ha rivolto l’arma contro di sé, uccidendosi. Un dramma che si è consumato in un appartamento di Tirrenia, sul litorale pisano, dove Renato Vuillermin, 80 anni, originario di Lucca si era trasferito con la moglie, Luisa Barbieri, anche lei ottantenne, dal 2001. Una coppia affiatata, come viene descritta dai vicini di casa, anche se ultimamente Renato era inquieto. Sconvolto dopo che era stato diagnosticato un male incurabile alla consorte, non deve aver visto più alcuna via d’uscita. E ha progettato l’omicidio-suicidio.

Prima del delitto però, il pensionato, ha scritto di pugno un biglietto rivolto ai familiari. In quelle poche righe, Renato non ha fatto cenno alla malattia della moglie ma ha spiegato ai parenti di non vedere più alcuna via d’uscita, scusandosi per il gesto che si è sentito però costretto a fare. Senza far presagire nulla a Luisa, è andato nella stanza dove teneva l’arma, una rivoltella detenuta regolarmente da tempo. L’ha afferrata e ha raggiunto la donna, sparandole almeno un colpo alla testa. Subito dopo si è ucciso infliggendosi anche lui un colpo alla testa.
A fare la drammatica scoperta, attorno alle 19 di stasera (30 novembre), è stata una parente che vive nello stesso condominio. Appena rincasata è andata a fare visita alla coppia ma quando ha aperto la porta ha trovato entrambi a terra, in una pozza di sangue. Accanto al cadavere dell’uomo c’era anche un biglietto che è stato raccolto dai carabinieri durante il sopralluogo degli inquirenti.
Ad armare la mano di Vuillermin, ritengono gli inquirenti, sarebbe stato un forte stato di disperazione per la scoperta della malattia della moglie. Anche se nella lettera scritta dal pensionato non vi sarebbero cenni diretti allo stato di salute della consorte. Alcuni vicini e parenti hanno raccontato tuttavia che da quando era emersa in tutta la gravità la condizione di Luisa, Renato era piombato in uno stato di apatia e grande ansia. Nulla però aveva fatto presagire il dramma che si è verificato oggi. I carabinieri sul posto hanno svolto lunghi accertamenti insieme alla scientifica, mentre all’appartamento della coppia è giunto anche il medico legale, che ha effettuato un primo esame esterno per stabilire l’orario esatto del decesso. L’omicidio-suicidio potrebbe risalire a qualche ore prima dal ritrovamento dei cadaveri, anche se maggiori certezze potranno giungere dall’autopsia sulle salme, disposte dal magistrato di turno della procura di Pisa.

 

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