Olio, controlli a tappeto: 400 confezioni irregolari

Il Corpo Forestale dello Stato della Toscana, a partire dalla metà del mese di luglio scorso, ha avviato una campagna di controlli finalizzata a verificare la tracciabilità degli oli extra vergini di oliva proposti alla ristorazione, in particolare con riferimento al rispetto degli obblighi relativi all’utilizzo del cosiddetto ‘tappo antirabbocco’. Sono stati visitati 234 pubblici esercizi, in prevalenza ristoranti (173), ma anche alberghi (37) ed altre strutture a vocazione turistico-ricettiva (24), quali agriturismi, stabilimenti balneari e centri termali, per lo più situati in prossimità dei maggiori flussi turistici della Regione.

Le provincie maggiormente controllate sono state quelle di Arezzo (67), Siena (42) e Firenze (37), a seguire Pisa (18), Lucca (18), Livorno (16), Grosseto (13), Massa Carrara (12), Pistoia (6) e Prato (5). Dei 234 controlli eseguiti, 171 hanno avuto esito regolare, mentre in 63 casi sono state riscontrate irregolarità attinenti al mancato utilizzo del ‘tappo antirabbocco’ e a profili legati alla tracciabilità ed etichettatura degli oli utilizzati per la
preparazione dei pasti. In totale sono state rinvenute 392 confezioni irregolari di olio extra vergine di oliva. In 49 casi, attinenti ad irregolarità sanabili, è stato applicato l’istituto della diffida, con invito alla parte di regolarizzare l’inadempienza. Sono state, inoltre, elevate 14 sanzioni amministrative per un importo pari a 26.100 euro, con 6 sequestri, oltre ad una notizia di reato per frode nell’esercizio del commercio e vendita di prodotti alimentari con segni mendaci.
Questo dato, spiega una nota del Corpo Forestale, deve comunque tenere conto del fatto che i controlli, per scelta strategica, sono stati effettuati a carico di strutture a vocazione turistico-ricettiva di livello medio-alto, e sono stati tralasciate le piccole osterie e trattorie situate nelle zone più marginali della nostra regione e lontano dai flussi turistici, dove sicuramente il livello di illegalità su questo tema è senz’altro maggiore.
Un elemento di criticità che è emerso dai controlli, precisa la nota del Corpo Forestale, è dovuto al fatto che risultano presenti sul mercato ‘tappi antirabbocco’ di varia tipologia costruttiva e che taluni di essi, benché dichiarati conformi alla normativa vigente dalla ditta produttrice, in realtà non presentano i requisiti di legge, in quanto risultano facilmente sostituibili manualmente con altri dello stesso tipo senza che ne sia manomessa l’integrità.

 

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