Giovane morto in cella, avanti le indagini

Servirà tempo all’inchiesta aperta della procura per chiarire nel dettaglio le circostanze della morte del detenuto Domenico Chiodo, 30 anni, nato ad Acerra ma residente a Massa, trovato cadavere nella sua cella del San Giorgio ieri pomeriggio (Leggi). Il giovane potrebbe essere stato ucciso da un malore provocato dalle inalazioni del gas della bomboletta aperta per accendere il fornellino da campeggio in dotazione ai detenuti. E mentre sul caso indagano i carabinieri delegati dalla procura, del fatto si è interessato anche il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, che oggi ha contattato il direttore della casa circondariale Francesco Ruello e la garante dei detenuti Angela Mia Pisano, per assumere direttamente da loro le prime informazioni su quanto accaduto, in attesa che siano portate a termine tutte le indagini del caso.

“Sono colpito dalla morte di questa giovane persona – ha detto il sindaco Alessandro Tambellini – . Attendiamo la ricostruzione dell’accaduto per accertare le cause della morte di Domenico Chiodo. Purtroppo questo è un fatto che si aggiunge ad altri che succedono di frequente nelle carceri italiane; segno che il sistema carcerario del nostro Paese ha bisogno di un’ampia rivisitazione, se vogliamo che esso sia ambito di rieducazione come prevede la Costituzione”.

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