Elettrodotto, i cittadini dicono no alle alternative

No alle tre alternative al tracciato di elettrodotto proposto da Terna nell’Oltreserchio. Il comitato Starc, che raggruppa i cittadini dei cinque comuni coinvolti dal progetto, ha depositato oggi (25 marzo) le proprie osservazioni dopo che l’azienda ha riaperto la concertazione proponendo tre nuove “chance” per innalzare i tralicci sulle colline. Il parere di Starc, come già annunciato sulla scorta di quelli già espressi dai Comuni coinvolti, è stato negativo. Il comitato Starc, infatti, contesta le 3 alternative progettuali, ribadendo la contrarietà alla realizzazione dell’intervento di Riassetto della rete elettrica da 380 e 132 chilo volt nei territori di Lucca, Massarosa, Camaiore, San Giuliano e Vecchiano. Per i cittadini nessuna delle tre soluzioni è adeguata o perché ricalca (e non risolve) i problemi del progetto originario, o perché non offre soluzioni per la messa in sicurezza dell’elettrodotto che esiste già nella zona di Maggiano.

“I motivi di contestazione del comitato – spiega il presidente Simone Lena – evidenziano, tra l’altro, che ancora ad oggi Terna non ha documentato la sussistenza di alcuna effettiva situazione di deficit energetico a livello territoriale che possa legittimare la realizzazione di un’opera che prevede la costruzione di decine di chilometri di nuove linee ed nuova stazione elettrica di oltre di 52.000 metri quadrati, pregiudicando irrimediabilmente un contesto territoriale di alto valore naturalistico, paesaggistico e archeologico nonché, al contempo, caratterizzato da elevate fragilità idrogeologiche”.
Secondo i cittadini, poi, la documentazione fornita da Terna sulle tre alternative sarebbe lacunosa e perfino contradditoria, visto che la stessa azienda dopo aver presentato le proposte le analizza e torna a confermare che il progetto migliore è quello in corso di approvazione al ministero e che risale al 2014.
“Tra l’altro – fa notare ancora il comitato -, la documentazione relativa alle nuove alternative progettuali che Terna ha reso accessibile al pubblico è gravemente incompleta e non propone elaborati ed analisi che consentano alla cittadinanza ed alle Istituzioni locali di valutare i reali effetti impattanti dell’opera nonché una effettiva comparazione tra l’originario progetto del 2014 in istruttoria e le nuove 3 alternative progettuali denominate A1, A2 e B1. Non solo: nella recente documentazione di Terna è anche contenuto un elaborato denominato ‘analisi multicriteria per la scelta dell’alternativa più idonea’ che risulta predisposto in base a criteri assolutamente contraddittori e privi di oggettività. Basti considerare che la stessa Terna il 16 dicembre 2015 ha reso accessibile al pubblico per la consultazione sul sito del Ministero dell’Ambiente un elaborato di analisi multicriteria in revisione 00, poi integralmente sostituito in data 13 gennaio 2016 con un nuovo e diverso elaborato in revisione 01 che, senza alcuna oggettiva motivazione, modifica radicalmente le conclusioni della valutazione comparativa tra l’originario progetto del 2014 e le nuove 3 alternative progettuali A1, A2 e B1. Infatti, se a dicembre 2015 era lo stesso proponente Terna a sottoscrivere che il proprio progetto in iter autorizzativo (progetto 2014) era peggiore rispetto ad almeno due (B1 e A1) delle tre alternative recentemente proposte, nel documento di Analisi Multicriteria pubblicato a gennaio 2016, si rappresenta che il progetto 2014 in iter autorizzativo sia da ritenersi il più vantaggioso tra le alternative proposte; e ciò nonostante che il progetto 2014 sia quello che prevede la realizzazione del maggior numero di nuove linee e tralicci nonché una nuova stazione di 52.000 metri quadrati”. Il comitato, dunque, sollecita anche tutte le amministrazioni locali “a promuove un effettivo confronto anche con la cittadinanza che consenta di individuare comunque una soluzione compatibile con le esigenze di tutela della collettività locale e di salvaguardia del territorio”.

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