Vcs: “Il centro di Lucca non può essere Gardaland”

Contro il proliferare di fast food e supermercati il comitato Vivere il Centro Storico invoca il piano delle funzioni a cui il Comune sta ancora lavorando. “Le recenti aperture dei supermercati in centro storico – spiega il comitato – sono divenute oggetto di critiche, di natura perlopiù corporativistica. Bene la moratoria dei pubblici locali, giusto connubio fra corporativismo dei commercianti e interessi della residenza. Si invoca a piene mani il piano delle funzioni, che noi stessi richiediamo da anni, in quanto unico strumento in grado di evitare la trasformazione del centro storico in una Gardaland casereccia”.

“Purtroppo – aggiungono i residenti – si evita di parlare del fatto che nel Comune di Lucca non è stato ancora emanato quel regolamento di decoro urbano in gestazione dal 2013. Più negozi di alimentari vuol dire più panini e quindi più bivacchi. Il regolamento del decoro urbano è necessario per una città che vuole avere uno sviluppo turistico degno di questo nome, altrimenti, in assenza di regole, è destinata a divenire, o meglio dire restare quella che è: un grande bivacco monumentale per consumare i panini di giorno e l’alcool durante la notte. L’unica differenza provocata dai nuovi supermarket sarà che il grande bivacco diventerà ancora più diffuso durante il giorno. Le critiche rivolte dalle associazioni a queste liberalizzazioni sono funzionali al mantenimento del proprio orticello e trovano terreno fertile nel mondo di quella politica che segue e insegue i loro voti. Il problema che invece l’amministrazione dovrebbe porsi è quello di fare delle regole certe nell’ interesse di tutta la città e, fino a che le regole non ci sono, utilizzare quelle vecchie tuttora vigenti”.
Poi il comitato prosegue nell’attacco al Comune: “Durante i numerosi quanto infruttiferi incontri con l’assessore Raspini abbiamo fatto presente che, nel vigente regolamento di polizia urbana all’articolo 58 si recita che è vietato: sedere, sdraiarsi, dormire sui marciapiedi, sulle strade e piazze, sulle soglie dei pubblici edifici e presso i monumenti; depositare involti ed oggetti di qualsiasi specie sulle soglie stesse e sui gradini dei monumenti; trattenersi a mangiare, bere e giocare negli ingressi dei pubblici e privati edifici e nelle scale dei medesimi, come pure compiervi atti contrari alla decenza od alla pubblica quiete. Purtroppo non siamo mai stati presi in considerazione e, almeno fino al nuovo mandato, siamo rassegnati a vivere in una città dove il bivacco è realtà quotidiana, sia di giorno che di notte”.

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