Ex Centrolatte, striscioni contro gli amministratori foto

di Roberto Salotti
Un gruppo di valigie appese ad una corda che penzola giù da un balcone. A fianco, al secondo piano della palazzina, uno striscione con minacce nemmeno tanto velate siglate, al di sotto, da un gigantesco teschio. Non c’è alcuna rivendicazione per il “blitz” al condominio di proprietà della Romana Costruzioni, all’ex Centrolatte dell’Arancio. Soltanto le copie di alcuni volantini che, in forma del tutto anonima, lanciano accuse contro l’operazione immobiliare nella traversa quarta di viale Castracani, indicando tra i responsabili anche l’ex sindaco Mauro Favilla e l’attuale numero uno di Palazzo Orsetti, Alessandro Tambellini.

A inquietare soprattutto il messaggio a caratteri cubitali, fissato alla balaustra di una terrazza della palazzina disabitata e incompiuta: “Sei tu che uccide Lucca o è Lucca che uccide te?”.
Una minaccia che, a leggere il volantino, potrebbe essere rivolta proprio a Tambellini: “Da anni il sindaco – si legge nella conclusione del messaggio lasciato sulla facciata dell’edificio – promette alloggi di edilizia residenziale pubblica negli appartamenti liberi, ma non ha preso nessuna iniziativa in tal senso”.
A segnalare il “raid” sono stati nella tarda mattinata di oggi (27 agosto) alcuni abitanti della zona, che sono rimasti inquietati dal teschio che sventola sul palazzo. Hanno chiamato il 113 e una volante della polizia ha svolto un sopralluogo, fotografando striscioni e acquisendo i volantini. Ora, sul fatto, indaga la Digos. Soltanto qualche settimana fa, un episodio simile si era registrato a San Concordio, all’immobile dell’ex Uba Uba che a breve sarà demolito per far spazio alla riqualificazione: anche qui era apparso uno striscione con la stessa frase tanto minacciosa quanto sibillina e, a fianco, un grande teschio (Articolo e foto).
Chi ha messo gli striscioni – probabilmente tra ieri e oggi -, è potuto entrare liberamente nell’immobile: le transenne sono state buttate giù e l’edificio, ancora grezzo all’interno, non è provvisto di infissi. Gli agenti lo hanno perlustrato in lungo e in largo, senza trovare altre tracce o danneggiamenti. Chi ha varcato quella soglia, infatti, non voleva altro che appendere quegli striscioni. “Case senza famiglia, famiglie senza case”, accusa una scritta rossa a pennarello a mo’ di firma dei volantini. In realtà, per l’ultimo blocco di 21 appartamenti, l’ipotesi era proprio quella di una destinazione all’emergenza abitativa. La proprietà, infatti, aveva presentato una manifestazione d’interesse al Lode della provincia di Lucca, chiedendo di partecipare allo specifico bando della Regione Toscana che prevedeva fondi da destinare all’acquisto degli immobili dei privati rimasti invenduti per destinare gli alloggi all’Erp e assegnarli sulla base delle graduatorie per le case popolari. “Non capisco come si possa accusare il Comune in questo frangente – osserva l’assessore Antonio Sichi, informato al telefono dell’accaduto -: Palazzo Orsetti non ha nulla a che vedere con l’iniziativa di un privato. Nondimeno io personalmente, come presidente del Lode, ho esaminato la manifestazione d’interesse della proprietà e ho trasmesso la pratica alla Regione Toscana, come le tante altre che erano giunte dal territorio per quello stesso bando. Ed era una delle proposte migliori – aggiunge -, perché ottemperava a tutti i requisiti richiesti, soprattutto perché, come richiedeva la selezione, gli alloggi potevano essere consegnati nel giro di sei mesi. Purtroppo, non è arrivata ancora alcuna risposta dalla Regione e di fatto non è stata ancora pubblicata una graduatoria. Questo non si significa che in futuro non possa arrivare il via libera. Ma una cosa deve essere chiara: il Comune non può fare le veci della società immobiliare, non può acquistare a piacimento immobili. Esiste lo strumento dei bandi specifici rivolti ai privati e la strada intrapresa poteva e forse ancora può fornire una soluzione”. Ma, evidentemente, attorno al “caso” ex Centrolatte è cresciuto il malumore di qualcuno.
La vicenda di quegli appartamenti è tortuosa e non ha ancora trovato una definitiva soluzione. Il progetto iniziale curato da Lucca Investimenti, poi fallita, prevedeva la realizzazione di 104 appartamenti. La situazione poi è precipitata, con la ditta in liquidazione e le istanze di fallimento presentate dai creditori.
In seguito il blocco più piccolo di appartamenti era andato in mano alla Romana Costruzioni, che è riuscita a mettere in vendita parte degli alloggi, a fianco all’immobile ancora da terminare. Per i 21 alloggi da ultimare, però, era spuntata la possibilità del bando regionale. Il privato si era dimostrato interessato e aveva presentato la manifestazione d’interesse. “Il privato credeva a tal punto nell’operazione – racconta ancora Sichi – che aveva proposto anche un pagamento in più tranche alla Regione, qualora fosse stato accolto il progetto presentate. E abbiamo scritto congiuntamente una lettera, inviata due volte all’ufficio competente. La volontà delle parti c’era tutta, e questa è la dimostrazione. Ma se al momento la Regione non ha disponibilità, non si può fare una colpa al Comune che con questa situazione non ha nulla a che vedere”.
FOTO – La polizia indaga sul ‘raid’ all’ex Centrolatte

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