Doppio raid al Fermi, ripreso il ladro dei distributori

di Roberto Salotti
Il ladro solitario dei distributori di bevande delle scuole è stato ripreso dalle telecamere e potrebbe essere individuato presto dai carabinieri che indagano sul doppio raid messo a segno all’Itis Fermi di Lucca tra sabato e ieri notte. Potrebbe trattarsi dello stesso malvivente che negli ultimi giorni ha colpito anche nelle scuole dell’istituto comprensivo 2 di Lucca, facendo razzìa degli spiccioli contenuti all’interno degli erogatori di bevande e panini.

Un ladro che agisce veloce come una cavalletta e che non si è curato, nel caso dell’Itis, dell’allarme entrato in funzione in entrambe le occasioni: come dimostrano i filmati delle telecamere già consegnati alle forze dell’ordine per le indagini del caso, in appena due minuti, e da solo, il malvivente è riuscito a spaccare tre macchinette e a ripulirle degli spiccioli dandosi alla fuga.
“In questo istituto – spiega il vicepreside dell’Itis Fermi, Ranieri Pelamatti -, abbiamo circa 35 telecamere: ci auguriamo che i video servano per individuare questo individuo”. Secondo gli investigatori lo stesso ad entrare in azione prima nella notte tra sabato e domenica e poi tra martedì e mercoledì di questa settimana.
In tutte e due le occasioni il ladro di spiccioli è entrato nella scuola forzando una porta (che ieri è stata messa in sicurezza dai tecnici inviati dalla Provincia): un gioco da ragazzi. Poi si è diretto nel locale dove ci sono i tre distributori di bevande e ne ha aperti due. Questo sabato notte. Nemmeno il tempo di essere sistemati dalla ditta che li gestisce, che sono stati di nuovo presi di mira. Il ladro si è presentato di nuovo tra martedì e mercoledì, mettendo in pratica lo stesso copione e aprendo tutti e tre i distributori. “Il bottino deve essere stato magro – spiega il vice preside del Fermi -, ma quello che più conta è che cessino questi raid. Questa scuola, va detto, è comunque in sicurezza: abbiamo l’allarme, le telecamere e gli accessi vengono chiusi con le catene ogni giorno. Più di così non sappiamo cosa fare”.

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