Pestaggio in carcere, Sappe chiede incontro a prefetto

Pestaggio nel carcere di Lucca. E’ successo ieri mattina (18 gennaio) intorno alle 9. A raccontarlo è Pasquale Salemme, segretario nazionale per la Toscana del Sappe: “Ieri mattina, intorno alle 9, un detenuto di origini nigeriane di 28 anni, arrestato il 17 gennaio per violazione legge stupefacenti, è stato pestato nelle scale della terza sezione da altri detenuti. L’uomo è stato ricoverato all’ospedale di Lucca per le varie ferite riportate nell’aggressione. Il carcere di Lucca si evidenzia ancora una volta per episodi di violenza: purtroppo, molti detenuti che ci assegnano hanno dei seri problemi psichiatrici. La polizia penitenziaria fa il massimo per garantire quanto stabilito dalla normativa vigente, ma molte volte mancano le unità per un controllo più attivo: i turni di otto ore e l’organico carente aggravano la situazione. Siamo sotto organico: i sottufficiali della polizia penitenziaria mancanti giornalmente vengono sostituiti dagli assistenti capo, costretti ad assumersi responsabilità consistenti. Oggi a malapena si riesce a garantire il turno su tre quadranti , e sono a rischio gli accordi sui diritti di tutto il personale di polizia penitenziaria: chiederemo incontro al prefetto di Lucca”.

Il Sappe contesta anche l’indiscrezione secondo la quale il Comune di Lucca vorrebbe realizzare un’isola ecologica proprio davanti al penitenziario: “Invece di realizzare le condizioni per rendere il carcere parte integrante della città con una maggiore sensibilità alle criticità denunciate dal Sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe, si pensa di mettere i rifiuti davanti alla struttura. Alla faccia della sicurezza…”.
Il segretario generale del Sappe Donato Capece commenta, da Roma: “Mi preoccupano questo nuovo grave episodio avvenuto nel carcere di Lucca. Restano inascoltate le nostre segnalazioni al dipartimento dell’amministrazione penitenziaria di Roma sulle disfunzioni e sugli inconvenienti che si riflettono sulla sicurezza e sulla operatività della casa circondariale di Lucca e del personale di polizia penitenziaria che vi lavora con professionalità, abnegazione e umanità nonostante una significativa carenza di organico. Ed è incompresibile che chi ha il dovere di intervenire, ossia l’Amministrazione penitenziaria regionale e nazionale, non intervenga tempestivamente”.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.