Ucciso a 20 anni dall’auto pirata, gravissimo l’amico foto

di Roberto Salotti
E’ finita nel modo più drammatico quella che sarebbe dovuta essere una notte all’insegna del divertimento e della spensieratezza. Una come tante, per un gruppo di amici poco più che ventenni. E invece, sull’asfalto del viale Europa in Darsena, a Viareggio, è accaduto l’irreparabile. Su quell’asfalto umido per la pioggia, il 118, attorno alle 4,45 di stanotte (4 febbraio), ha soccorso due giovani in fin di vita, travolti da un pirata della strada, che aveva bevuto e fumato marijuana. E che è fuggito dopo averli falciati entrambi mentre in compagnia di altri cinque amici stavano camminando verso il parcheggio, appena usciti da un locale dove avevano bevuto un drink. 

Uno di loro, Andrea Lucchesi, 20 anni, di San Macario in Piano, gestore insieme alla madre e al fratello maggiore del distributore Esso di Pontetetto, sarebbe morto di lì a poche ore, mentre, dopo essere stato portato d’urgenza all’ospedale unico della Versilia, i sanitari tentavano un trasferimento in extremis con l’elisoccorso all’ospedale di Livorno. L’ex atleta della Virtus Lucca però non ha avuto scampo e ha esalato l’ultimo respiro a bordo di Pegaso, prima che potesse levarsi in volo. L’amico travolto insieme a lui, Fabio Biagini, 25 anni, di Sant’Anna, operaio alla Ideal Montaggi del Turchetto, lotta tra la vita e la morte: attorno alle 7,30 è stato trasportato al reparto di neurochirurgia del nosocomio della città labronica dove è stato sottoposta ad un delicato intervento chirurgico: la prognosi è riservata.
Il pirata della strada, un 24enne di Torre del Lago, incensurato, Anthony Caturano, è stato arrestato con le accuse di omicidio stradale e lesioni gravissimi. E’ risultato positivo ai test dell’alcol – con un tasso di 1,10 grammi al litro – e ai cannabinoidi. I carabinieri di Viareggio lo hanno rintracciato a qualche ora dall’incidente a casa, grazie alle testimonianze raccolte sul posto e alle telecamere che hanno ripreso la Lancia Y intestata ad un parente durante le fasi della fuga. Richiuso nella camera di sicurezza della caserma di Viareggio, domani su disposizione del magistrato di turno, Salvatore Giannino, sarà condotto in carcere. “Di lui non riesco a pensare niente se non che era un ragazzo come il mio povero figlio”, commenta con gli occhi gonfi dalle lacrime il papà di Andrea. Mario Lucchesi, ex caposquadra dei vigili del fuoco, e la moglie Fiorella Checchi sono distrutti: li ha svegliati attorno alle 6,30 del mattino una telefonata arrivata dal pronto soccorso del Versilia, dove sono accorsi. Poco dopo, attorno alle 8,30, quando hanno saputo che Andrea non ce l’aveva fatta hanno accusato un malore e sono stati riaccompagnati a casa dai parenti.
Una tragedia che difficilmente può essere descritta a parole. La dinamica, tuttavia, al momento appare chiara ai carabinieri. Secondo la loro ricostruzione, Andrea e Fabio stavano andando verso il parcheggio uscendo da un locale notturno della Darsena, dopo aver passato allegramente la serata. Con loro c’erano altri amici, che sono fortunatamente rimasti illesi. All’improvviso, mentre si accingevano ad attraversare sono stati falciati dalla Lancia Y: gli altri sono riusciti a spostarsi ma Andrea e Fabio sono stati catapultati sul cofano e poi a terra, a qualche metro di distanza. Entrambi hanno sbattuto violentemente la testa e perso conoscenza.
L’allarme dato dagli amici ha fatto immediatamente scattare la corsa delle ambulanze: tre i mezzi inviati insieme a due auto mediche. Le condizioni dei due ragazzi sono apparse subito gravi e sono stati intubati dai medici. Erano in coma quando arrivati al pronto soccorso: per Fabio è stato disposto più velocemente il trasferimento a Livorno visto che lo consentivano le sue condizioni. Per Andrea, no: le lesioni riportate erano proibite. Alla fine si è tentato anche questo. L’elisoccorso è stato fatto atterrare sulla piazzola dell’ospedale, dove il giovane benzinaio, ex studente dell’istituto agrario di Mutigliano, è stato accompagnato in ambulanza. Ma una volta collocato a bordo del Pegaso la situazione è precipitata. Il personale sanitario ha tentato in ogni modo di rianimarlo, ma è stato tutto inutile.
Nel frattempo era scattata la caccia al pirata in tutta la Versilia. Ma le informazioni acquisite dai carabinieri hanno impresso una direzione precisa alle indagini. Tanto che in mattinata il conducente dell’auto è stato individuato e arrestato. Inequivocabili i segni lasciati dall’incidente sulla carrozzeria e il parabrezza dell’auto, letteralmente frantumato nel punto di impatto. Segno che l’auto andava a velocità sostenuta, ritengono gli investigatori. Il 24enne che fino ad oggi non aveva avuto guai con la giustizia è risultato positivo ai test dell’alcol e dei cannabinoidi. Dovrà rispondere della morte di Andrea (nella foto) e delle gravissime lesioni riportate da Fabio. A lui i medici dell’ospedale di Livorno stanno cercando di salvare la vita. Mentre a Lucca tutti fanno il tifo per lui.
Sono invece increduli e disperati gli amici di Andrea che nel pomeriggio di oggi si sono presentati a casa dei genitori per essere di conforto. “E’ impossibile farsi coraggio di fronte a tragedie come questa”, riesce soltanto a dire la mamma di Andrea. “Nostro figlio era un ragazzo volenteroso e buono – racconta il padre -: aveva deciso di lavorare al distributore che gestisce mia moglie con mio cognato, dopo aver fatto qualche anno di istituto agrario”. Un ragazzo pieno di vita, come giusto alla sua età. Nessuno dei familiari pensava che quella vita potesse avere un epilogo così prematuro. I funerali al momento non sono ancora fissati. La salma è stata composta all’obitorio del Versilia a disposizione della magistratura. Soltanto quando arriverà il nulla osta, potrà essere fissato l’ultimo saluto ad Andrea. Sui social network tutti gli amici di Fabio, grande tifoso della Lucchese, abituale frequentatore della curva ovest, pregano per lui e molti hanno raggiunto l’ospedale di Livorno per sostenere i genitori e la sorella del ragazzo che vive in via Vecchi Pardini. Qui tutti lo conoscono come un bravo ragazzo e sperano di poterlo rivedere presto.

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