Campo di Marte, giù gli edifici inutilizzabili

Riconnettere la viabilità interna al Campo di Marte a quella esterna per riconquistarla al quartiere e procedere, dopo attenta valutazione, alla demolizione degli edifici non più utilizzabili. E’ la strada che intende percorrere l’amministrazione comunale per ridisegnare il futuro dell’ex ospedale ora il ’masterplan’ già presentato non è ritenuto più attuabile. Mutati i tempi, mutate le disponibilità. Ma anche le difficoltà sono state e sono tutt’ora molteplici a completare finalmente questo percorso, ha spiegato il sindaco Alessandro Tambellini stasera (20 febbraio) al consiglio comunale aperto sul tema della sanità, chiesto dalle minoranze. Attualmente, è attivo un gruppo di lavoro per ovviare alla situazione e ora si sta valutando il trasferimento al Campo di Marte in loco delle sedi operative di Misericordia di Lucca e Croce Rossa, mentre sulla scenario si è affacciata anche Arpat che potrebbe insediarsi in una parte del complesso e usufruire dei laboratori. Una cosa è certa, il sindaco esclude che il Comune possa acquistare gli edifici che l’Asl deve alienare e che in base all’accordo di programma del 2005 dovrebbero ’fruttare’ 24 milioni di euro. Una cifra “oggi non più realistica e ottenibile”, ha sottolineato lo stesso primo cittadino: “Bisogna comunque procedere con la demolizione delle strutture per le quali non è possibile così come sono immaginare un impiego futuro”, ha avvertito.
Sulla sanità locale sarà invece costituita una speciale consulta su proposta del M5S e per la quale si è impegnata la maggioranza.

Ad aprire la discussione è stato proprio il consigliere comunale M5S Massimiliano Bindocci, primo proponente della discussione sul tema, ma polemico con la maggioranza. “Le modalità di convocazione e svolgimento di questo consiglio comunale da me contestate – ha detto Bindocci – denota un disinteresse diffuso per la questione della sanità e del futuro del Campo di Marte. Scopriamo che non è più vero che rimarrà a vocazione sanitaria. Altro argomento da approfondire è quello della sanità in generale: l’ospedale San Luca è una vera e propria ferita per la città. Questo consiglio però è una buffonata per rispettare esteriormente le regole. Ma i partiti che governano la città e la regione nel tema sanità hanno gravi responsabilità della situazione attuale”.
A fare chiarezza sulla situazione ha provato il sindaco Alessandro Tambellini: “L’idea di avere il nuovo ospedale – ha spiegato – fu dettata da tutti gli accertamenti allora compiuti riguardo alla portata strutturale del vecchio ospedale. E tutti i risultati furono negativi sul portare avanti la vecchia struttura. Si parlava all’epoca della presenza di patogeni per l’erogazione del servizio idrico per cui erano necessari interventi per risolvere i problemi. Servivano diversi ricambi d’aria e si parlava di una situazione di adeguamento antisismico complicata. Era insomma un ospedale di vecchia concezione. La scelta – ha aggiunto – fu quella di andare verso una nuova struttura che riteniamo comunque possa assicurare alla sanità lucchese uno sviluppo positivi per gli anni avvenire. E’ vero, nella sanità non è tutto perfetto. C’è ad esempio la questione del pronto soccorso che probabilmente andrà riprogettato. Arrivati alla costruzione del nuovo ospedale, si è posta la questione dei parcheggi a pagamento che noi abbiamo risolto costruendo a ridosso nuove aree di sosta gratuita”.
Poi la questione del Campo di Marte: “Allo stato attuale sono presenti funzioni solo sanitarie nell’edificio uno – ha spiegato il sindaco -. Se si guarda l’edificio 4, che era occupata dalla dermatologia, si può dire lo stesso: oggi vi si trova, tra le altre cose, la libera professione. Nell’edificio 5, ci sono i servizi per l’infanzia e l’adolescenza e c’è il centro prelievi. L’edificio 2 è occupato dalle cure intermedie, dal 118, dalla guardia medica, dal punto unico di accesso e dalla centrale operativa di assistenza domiciliare e dalla medicina dello sport che è un’eccellenza e dalla diabetologia e dai vari ambulatori pediatrici. C’è poi anche l’edificio 13 che è occupato dalla zona distretto e dalle malattie infettive”.
Il futuro è da disegnare invece per gli edifici che non sono più utilizzati dopo il trasloco al San Luca, tra cui l’edificio 3, quello principale dell’ex ospedale, dove si trovava la vecchia chirurgia. “Mi auguro che ci riuscirà dare una nuova casa qui alla Misericordia di Lucca – ha detto il primo cittadino -: adesso la sede operativa in centro storico non è funzionale e questa potrebbe essere una soluzione. Ritengo che anche la Croce Rossa avrebbe bisogno di una sistemazione migliore. Il Campo di Marte è comunque già occupato da varie funzioni. C’è il problema che il vecchio accordo di programma del 2005 prevedeva di ricavare dalle vendite degli edifici da alienare qualcosa come 24 milioni di euro. Oggi però il mercato non è più quello dell’epoca. Sull’utilizzo degli altri immobili è tutto da vedere. Ad esempio, l’idea di trasferirvi la questura è tramontato perché il demanio ha acquistato l’immobile di viale Cavour. Nelle nostre previsioni abbiamo definito le funzioni di Campo di Marte escludendo qualunque impianto commerciale di una certa portata: prevediamo una vocazione per servizi sanitari e sociali nelle zone occupate attualmente e che riteniamo possano rimanere utilizzate in questa maniera. Ci sono poi delle nuove richieste, come ad esempio quella di Arpat che necessita una nuova sede. Mi pare tramontata, invece, definitivamente l’idea di costruire una nuova costruzione dell’Asl per ospitare quelle attività che sono attualmente collocate negli edifici a netta vocazione sanitaria. Sappiamo che l’Asl e quindi la Regione attendono un rendimento economico da questa riqualificazione, ma non potranno essere i 24 milioni del 2005. Per il Campo di Marte bisogna procedere demolendo quelle strutture che non sono più necessarie e adeguate. Abbiamo anche immaginato nel piano strutturale una nuova fermata della ferrovia Lucca Aulla nei pressi del vecchio ospedale mentre resteranno attivi i parcheggi per agevolare lo sviluppo di servizi”.
GLI INTERVENTI DI CITTADINI E COMITATI. Il primo a parlare degli ’esterni’ è Alessandro Di Vito, medico dell’Asl e sindacalista: “Parlo anche a nome di Lucca per una sanità migliore e per il comitato Lucca Est – afferma -: con loro abbiamo sempre ascoltato la voce dei cittadini. Vogliamo fare proposte costruttive, anche se abbiamo una visione diversa dalle ultime amministrazioni e da questa. Nel dicembre 2005 in quest’aula è stata fatta una scelta che non abbiamo mai condiviso. Abbiamo avuto ragione su tutto. Ora dovete riflettere dopo l’esperienza di S. Luca prima di prendere decisioni sul Campo di Marte. Il S. Luca ricorda presenta 80 posti letto in meno rispetto a quelli che erano previsti”. Di Vito ha ricordato poi i ’cavalli’ di battaglia dei comitati, snocciolando le mancanze del San Luca. Poi la questione Campo di Marte: “Serve un piano preciso e l’Asl va spinta a predisporlo, perché così l’organizzazione è confusionaria. Più in generale il malato va riportato al centro perché ora non è al centro”.
Paolo Pescucci, presidente del gruppo Salviamo il Campo di Marte, ha messo nel mirino il degrado dell’area “a fronte del grande dispendio finanziario”. Pescucci ha ricordato lo studio della Sinloc commissionato dal Comune di Lucca per le valutazioni su immobili e destinazioni futuri nell’ambito dei complessi immobiliari da alienare al Campo di Marte: “E’ necessario preservare quest’area a vocazione sanitaria proprio per via delle criticità riscontrate nel nuovo ospedale – spiega -: secondo noi entro il 2040 a Lucca servirà un altro nuovo ospedale che potrebbe realizzarsi proprio al Campo di Marte. C’è un problema finanziario attualmente, per il ricavo richiesto dalla Regione. Il Comune non dovrebbe escludere di acquistare l’area del Campo di Marte in modo da preservarla. Si potrebbe poi ricorrere ad un crowdfunding civico, oppure coinvolgere le Fondazioni”.
Gabriella Bertani, rappresentante di Lucca per una sanità migliore e rappresentante della Rsu dell’Asl Toscana nord ovest, ricorda “le perplessità sempre manifestate sull’apertura del San Luca”. “Le nostre richieste – ha detto – sono state sempre disattese, ma i comitati per la politica dovrebbero essere una risorsa perché composti dalle persone che lavorano sul campo”. Bertani ha sottolineato le criticità del pronto soccorso, sostenendo anche la mancanza di una adeguata assistenza territoriale: “Ben poco è stato fatto per creare le strutture sul territorio – afferma -: e ora si parla di ulteriori tagli. E su cosa si risparmia? Sui farmaci e sul personale”.
Dopo Bertani ha parlato Luca Dinelli, anche lui rappresentante della Rsu dell’Asl Nord Ovest e in rappresentanza di Fials: “La questione dei posti letto? E’ dovuta ad un percorso di progressiva riduzione delle risorse – spiega Dinelli -. Sembrava che questo ci avrebbe messo al riparo da tagli peggiori ma con le Asl di aree vaste si sono create delle situazioni burocratiche che hanno messo in difficoltà gli stessi operatori. La riduzione dei posti letto prevedeva la costruzione di una assistenza territoriale, strutture per la gestione del post acuto che non si sono viste”.
LA DISCUSSIONE. Il capogruppo di SiAmo Lucca Remo Santini ha esordito contestando la gestione del consiglio comunale: “Ci era stato chiesto di rinviare la seduta di una settimana – ha detto – perché l’assessore aveva una indisposizione. L’assessore però non ha aperto bocca e credo che questo sia una mancanza di rispetto assoluto. Voglio comunque sottolineare la bellezza dei consigli comunali aperti che consentono ai cittadini di prendere la parola”. “A distanza di cinque anni dall’insediamento di Tambellini non c’è ancora una idea precisa per il futuro del Campo di Marte – ha attaccato Santini -: noi chiediamo che quest’area resti a vocazione sanitaria. Il Campo di Marte dovrebbe ospitare i posti letto della fase post acuta e integrare l’ospedale San Luca. Qui andrebbe anche trasferito il centro di assistenza disabili e un centro socio sanitario assistito, una sorta di centro di ascolto telefonico a disposizione dei cittadini. Per quanto riguarda l’ambito formativo abbiamo proposto la collocazione al Campo di Marte del polo didattico che ora si trova a Maggiano. Crediamo che al Campo di Marte possano essere collocate anche strutture adeguate per l’assistenza alle anziani, in modo che questa area possa dare tutte le risposte del caso al cittadino”. Sulla sanità locale invece arriva la piena bocciatura di Santini: “Ci sono problemi al pronto soccorso, c’è la carenza dei posti letto, c’è una organizzazione del lavoro che mira al massimo profitto e mette sotto stress i lavoratori”.
Cristina Petretti, consigliera comunale del Pd con delega alla sanità, ammette le criticità del modello San Luca ma ha evidenziato anche gli aspetti positivi della sanità locale e dell’assistenza territoriale: “E’ stato un cambiamento che ha portato inizialmente a del disorientamento perché si basa su un modello multidisciplinare complesso e difficile e che si fonda sulla presenza di nuove e varie figure – ha detto -. E’ vero poi che i posti letto al San Luca sono sotto stimati. Abbiamo quindi pagato un prezzo? Sicuramente sì. Posti letto fisicamente sono disponibili ma mi chiedo se lo siano praticamente a causa delle carenze di personale. Al pronto soccorso è in atto una riorganizzazione i cui effetti li valuteremo. Gli accessi si sono ridotti ma i tempi si sono allungati, perché ci sono ritardi di processo”.
Poi il capitolo distretti e assistenza territoriale: “Non la demonizzerei – dice -: perché si tratta di servizi che invece funzionano. Penso ad esempio le cure intermedie. Ci sono certo le criticità del caso. La riabilitazione poi ha fatto 250 ricoveri post acuti – aggiunge -, con l’88% di occupazione dei posti letto”.
Va all’attacco il consigliere comunale di Casapound Fabio Barsanti: “Peccato che questo consiglio comunale così ricco e importante sia nato e sia stato gestito in questo modo – ha affermato -. Riguardo al Campo di Marte ribadiamo la necessità di mantenere la vocazione sanitaria. Quanto alla sanità, la situazione è stata determinata anche da errori della gestione statale e poi regionale con il diktat di Rossi che ha imposto il nuovo ospedale. Serve comunque salvaguardare la sanità pubblica, per arginare l’avanzata del privato”.
Bindocci ha poi proposto la costituzione di una consulta sulla sanità, con il coinvolgimento della commissione sociale. A questo replica subito il capogruppo del Pd, Renato Bonturi: “Abbiamo valutato positivamente questa proposta, andrà capito bene come strutturarla ma sicuramente è un tema che può essere affrontato attraverso un organismo deputato, coinvolgendo eventualmente anche l’Asl”.

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