Bus guasto, pendolari lasciati a piedi foto

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Ennesimo disagio per gli utenti del trasporto pubblico locale. A segnalarlo è il sindacato Cub Trasporti cui si sono rivolti i passeggeri di una Lam Blu che per un guasto li ha lasciati a piedi alla fermata dell’ospedale, dove, attacca il sindacato, è sempre presente il fenomeno della sosta selvaggia. “Dobbiamo registrare – afferma Cub Trasporti – l’ennesimo disagio riscontrato a Lucca sulla Lam Blu per l’ospedale dove l’ennesimo bus è rimasto fermo lasciando a piedi gli utenti che erano appena saliti dalla fermata posta davanti all’ospedale che tra l’altro ricordiamo è sempre occupata per la dilagante maleducazione degli automobilisti e una amministrazione comunale assente come tutto il gruppo di minoranza consiliare non in grado né interessato a fare luce sul trasporto pubblico”.

Si tratta, spiega Cub Trasporti, di un bus con quasi dieci anni di servizio. Gli utenti hanno denunciato anche che le corse che saltano sono frequenti. E’ per che questo che Cub invita “i lavoratori di Ctt nord, gli utenti del servizio e chiunque, a qualsiasi titolo, abbia a che fare con il trasporto pubblico locale, ad esporci le problematiche e le criticità riscontrate che, garantiamo che lotteremo perché chi subisce danni e beffe sia risarcito, come da tempo abbiamo informato la Cub promuove una class action”.
“La Cub Trasporti – si legge in una nota – da tempo denuncia la situazione del trasporto pubblico locale che versa in condizioni pietose; mezzi fatiscenti, linee che saltano cessione delle linee ai privati, quindi ulteriore indebitamento. Per non parlare del tempo perso in questi anni per i ricorsi di Mobit tutti persi e tutto questo ricaduto sulle tasche dei cittadini. E la nascita delle scatole vuote che nascono improvvisamente come la One Scarl, nuove aziende solo di nome, nei fatti gli stessi amministratori presenti in altre aziende a formare un esercito delle società partecipate che gestiscono i fondi pubblici. Ma nessuno in questo paese si ricorda del referendum del 2011? Referendum, che dichiarò uno schiacciante no alla privatizzazione. Quello che ad oggi sul tpl e successo è solo la volontà politica di far nascere società partecipate un cancro per le amministrazioni pubbliche e ulteriori salassi e beffe per i contribuenti italiani. Il trasporto pubblico è parte integrante ed essenziale di un piano della mobilità urbana che guarda al futuro nel rispetto del territorio, dell’ambiente e delle persone; le scelte fatte fino ad ora paiono tendere ad un solo scopo, e sono le cronache raccontate dagli organi di stampa e dalle testimonianze dei fatti che molti cittadini utenti ci riportano in cronaca tutti i giorni le moltissime inchieste giornalistiche di questi anni hanno dimostrato di come la privatizzazione sia il totale fallimento del Tpl in favore di altri mezzi di trasporto le auto private visto i lauti guadagni delle compagnie petrolifere e dei governi con le tasse delle accise che siamo tutti costretti a pagare ingiustamente che, a dir loro, rendono necessarie grandi opere con effetti devastanti sul territorio e sui suoi cittadini e l’impiego di ingentissime risorse finanziarie”.
“Non dimentichiamoci – aggiunge Cub Trasporti – come anche molti studi medici ricordino che un Tpl abbandonato e usato solo per il profitto, sia anche la causa di problemi per la salute pubblica a seguito di mezzi pubblici insufficienti e poche auto elettriche”, condizioni che, secondo Cub, “mettono seriamente a rischio l’ambiente in cui noi e i nostri figli viviamo, perché viene privilegiato il grande uso di autovetture private che intasa il traffico e aumenta a dismisura il livello di smog nelle nostre città che rende l’aria in molti casi irrespirabile”.

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