Fdi: “Commissione di inchiesta su gestione Rsa”

Una commissione di indagine sulla gestione dell’affidamento in concessione del servizio delle comunità residenziali per anziani del Comune di Lucca. E’ quanto chiede Fratelli d’Italia con una nota protocollata a sindaco e presidente del consiglio comunale, con riserva di interessare dell’argomento anche Anac e Corte dei Conti, dopo che il consigliere comunale Nicola Buchignani ha ricevuto, a seguito ad accesso agli atti, materiale non considerato soddisfacente dal partito guidato localmente da Marco Chiari

“Il Comune di Lucca – spiega Fratelli d’Italia – ha stipulato un contratto di affidamento per la durata di tre anni a decorrere dall’1 dicembre 2016 alla ditta Proges -Società cooperativa sociale a responsabilità limitata – Servizi integrati alla persona con sede in Parma, per il servizio di gestione globale per le comunità residenziali per anziani, Pia Casa e Centro Anziani e strutture del Comune di Lucca. Il contratto di concessione del servizio all’articolo 4 recita testualmente che “il concessionario è tenuto a corrispondere, secondo le modalità dell’articolo 4 del capitolato speciale un canone annuo pari a 126.600,63 euro esente Iva…” in rate semestrali da corrispondere tassativamente entro il 30 giugno e il 31 dicembre di ogni anno (62.300,31 a rata)”.
Fratelli d’Italia ritiene che “sussistano gravi irregolarità nell’operato dell’amministrazione comunale concernenti il rispetto di quanto statuito nel contratto in concessione” in particolare per il ritardo nella corresponsione del canone e nella riduzione di una delle rata per quelle che il partito della Meloni ritiene “non meglio precisate spese di manutenzione” in contrasto con quanto previsto dalla concessione. “C’è colpevole ritardo – prosegue Fratelli d’Italia – da parte della amministrazione comunale nella messa in mora nei confronti di Proges mediante ratifica di atto formale con data certa, riguardo all’applicazione della risoluzione del contratto di concessione del servizio per mancata corresponsione dei canone semestrali scaduti. Si rappresenta che oltre al danno patrimoniale derivante da mancato introito nelle casse comunali dei canoni dovuti, l’amministrazione comunale è esposta a possibili azioni di censura e/o rilievi della magistratura contabile. Mancano infine le verifiche di vigilanza e controllo da parte dell’amministrazione comunale, per il tramite del Direttore esecutivo del contratto appartenente ai servizi sociali del comune, sui servizi ed attività oggetto della concessione dai quali risulti la regolare esecuzione del contratto stesso e, precisamente riferibili alle attività svolte; alle prestazioni contrattuali conformi al capitolato e del progetto presentato in sede di aggiudicazione della concessione, anche e soprattutto nel potenziamento monte ore annuo relativi ai profili di assistente di base, assistenza infermieristica, assistenza riabilitativa e animazione socio-educativa. Questo anche in considerazione del fatto che l’offerta di tale potenziamento costituì elemento preferenziale in sede di aggiudicazione della gara e che a tutto oggi nella Rsa Pia Casa il turno di notte dell’infermiera professionale non viene svolto. Si chiede inoltre che la commissione debba avere tutti i report del personale specializzato e non impiegato nelle strutture. Non risulta presente – prosegue Fdi – benché richiesta nella documentazione fornita dall’amministrazione comunale, alcuna verbalizzazione agli atti dalle quali risulti in data certa, lo scopo, l’esito e il nominativo del funzionario che ha condotto nel corso dell’anno 2017 tali ispezioni/verifiche”. “Manca – prosegue la nota – specifica autorizzazione da parte dell’amministrazione comunale alla Proges per la concessione della gestione in regime di libero mercato di cinque posti residenziali alla Rsa Pia Casa. A tal proposito, si sottolinea l’inopportunità della concessione di tale facoltà, considerando la scarsa disponibilità di sistemazioni per gli anziani non autosufficienti ed a basso reddito anche e soprattutto, a fronte di una sempre maggiore richiesta, risultando con ciò penalizzati i richiedenti in lista di attesa. Parrebbe che tale struttura sia ridondante rispetto alle richieste dell’utenza tanto da dover mettere a profitto gli spazi vuoti, fatto che non risulta al proponente. Esaminando la planimetria della struttura risulterebbe che per far spazio alle nuove sistemazioni a pagamento, cinque ospiti attuali siano stati spostati in altre stanze già occupate. Si precisa inoltre che tale potenziamento risulterebbe in essere, da parte di Proges, anche nelle altre strutture, senza che ciò sia consentito/autorizzabile dal capitolato di assegnazione”.
“Si potrebbe ravvisare – prosegue – un profilo di illegittimità per quanto riguarda il mancato rispetto delle condizioni fissate nel capitolato speciale di concessione ed altri atti connessi suscettibili di rilevare, con apposita segnalazione ad Anac, in particolare, la riduzione del canone di concessione, a seguito delle spese genericamente indicate e riconosciute da parte dell’Amministrazione Comunale, potrebbe costituire un travisamento delle condizioni poste a base di gara; in altre parole, se il canone posto a base di gara fosse stato inferiore o comunque fossero state evidenziate tali possibili riduzioni (ma le compensazioni in materia contabile sono vietate e poi in base a quale atto/determinazione/deliberazione è stato ridotto il canone?) ciò avrebbe consentito ad altre imprese/cooperative di partecipare alla gara e pertanto ciò potrebbe costituire elusione del principio di parità di trattamento, trasparenza e libera concorrenza sanciti dal vecchio decreto legislativo 163/2006 e poi riprodotto nel decreto legislativo 50/2016. Sussistono irregolarità nella redazione dell’inventario dei beni mobili e arredi vari, presenti nelle strutture Rsa oggetto della concessione. Infatti l’elenco delle attrezzature esaminato, fornito previa richiesta, di proprietà dell’amministrazione comunale suddiviso per le diverse strutture residenziali date in uso alla Proges, mostra nella sua stesura la mancanza di riferimenti certi in ordine alla corretta individuazione e tipologia delle stesse quali marca del costruttore, dimensioni e pesi ove previsti, numero di Matricola attribuito nel registro di inventario per l’assunzione in carico contabile amministrativo del Comune anno eccetera, nonché l’assenza del prescritto ed indispensabile passaggio di carico alla data 1 dicembre 2016 fra consegnatario comunale incaricato e quello temporaneo indicato da Proges per debito di custodia e vigilanza”.
“Indispensabile che il sindaco e la giunta – è la richiesta di Fratelli d’Italia – si adoperino solertemente, alla luce di quanto emerso, alla istituzione di una commissione d’indagine, riservandosi il gruppo Fratelli d’Italia Lucca il diritto ad intraprendere tutte le azioni ritenute necessarie nei competenti organi istituzionali (Corte dei Conti, Anac, eccetera) per i quali il nostro dipartimento legale -affari sociali, ha già predisposto gli atti”.

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