Un bullo: minacciato sui social. Via interrogatori

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“Non siamo stati noi a postare quei video, volevamo solo un ricordino per ridere la sera”. Si sono giustificati così di fronte agli insegnanti e al preside i sei studenti dell’Itc Carrara indagati per le minacce e le offese al prof di italiano in classe, i cui filmati una volta in rete sono diventati virali, creando un caso nazionale. Nei prossimi giorni, però, dovranno spiegarlo agli inquirenti: in settimana infatti verranno interrogati nell’ambito dell’inchiesta che sull’increscioso show in classe ha aperto la procura dei minori di Firenze.
Altre posizioni sono al momento al vaglio e non è escluso che altri studenti possano essere iscritti nel registro degli indagati, per aver diffuso quei 4 video sui social network. Almeno altre tre persone sarebbero nel mirino degli inquirenti.

I giovani finiti nei guai, finora hanno negato fermamente di essere stati loro a divulgare quei filmati. Hanno però ammesso davanti al preside di aver postato i video in un gruppo “ristretto di amici fidati” su Whatsapp. Da qui, qualcuno, deve aver rilanciato quei video, innescando una catena ormai inarrestabile.
Per ora indagati sono i 4 studenti di una classe prima del Carrara che appaiono nei video incriminati. Altri due sarebbero, per l’accusa, gli autori dei filmati. Tutti e sei sono stati puniti dalla scuola: tre saranno bocciati, gli altri sospesi: uno fino a 15 giorni, altri due fino al prossimo 19 maggio.
E intanto la polizia prosegue gli accertamenti sui telefonini dei ragazzi che sono stati sequestrati dalla postale, nell’ambito delle perquisizioni svolte in collaborazione con gli investigatori della squadra mobile di Lucca, su delega della procura dei minori di Firenze. Il contenuto dei cellulare è al vaglio degli inquirenti, per capire se ci siano o meno altri video che possano far pensare che non si sia trattato di un caso isolato. Il sospetto che possano esserci stati altri episodi, sebbene di minore portata, negli inquirenti non è ancora messo da parte.
Intanto, si attendono le mosse del prof vittima dei bulli che per ora è stato sentito dagli inquirenti della procura di Lucca come persona informata dei fatti.
Domani gli studenti del Carrara, che hanno preso le distanze da quei video e hanno condannato l’episodio compiuto dai 6 ragazzi nel mirino, inizieranno a confrontarsi per organizzare una manifestazione per dichiarare a tutti che “l’Itc Carrara è una scuola rinomata, dove gli studenti non sono questo ma vengono formati con professionalità dai docenti per affrontare senza problemi l’università”, ha detto ieri la rappresentante dei ragazzi nel consiglio d’istituto. L’idea è quella di organizzare un corteo al quale hanno già dato l’adesione diverse altre scuole della città.
Per tutti i ragazzi colpiti dai provvedimenti la scuola si adopererà a fornire appoggi didattici e sta contattando le associazioni di volontariato per inserirli in un percorso.”Non possiamo pensare che questi ragazzi stiano a casa senza fare niente a giornate intere e per settimane, per mesi – spiega il preside Cesare Lazzari – Ci incontreremo con le famiglie e valuteremo cosa fare. La scuola darà appoggi didattici. Verranno condivisi i materiali delle lezioni disponibili su file multimediali. Questo vale sia per i tre sospesi fino alla fine dell’anno scolastico e che non vengono ammessi agli scrutini. E vale anche per gli altri tre sospesi, che invece al rientro in classe dovranno sostenere le prove di fine anno”. Due sospesi, sulla cui valutazione peserà anche il voto di condotta, stanno a casa fino al 19 maggio. Un altro è stato sospeso per quindici giorni. Quando torneranno in classe verranno regolarmente interrogati e sottoposti ai test previsti. La scuola inoltre sta pensando di aprire un percorso con le associazioni di
volontariato, in particolare per i tre bocciati dove mettere insieme attività di studio e attività pratiche. “Stiamo studiando le modalità perché questa tappa della loro vita preluda a un rinnovato percorso di maturazione”, ha aggiunto il preside.
In un’anticipazione de Le Iene in onda stasera un inviato della trasmissione incontra uno dei ragazzi coinvolti nella vicenda il quale dice: “Ho fatto una ca….a grossa”, “mi sento una persona un po’ di m…a”, “perché ho fatto delle cose che se ci penso ora non le farei. Ho capito i miei errori”. “E’ vero, ho sbagliato, sono il primo a dirlo – ha aggiunto -. Però ora la gente mi conosce come se neanche avessi ucciso una persona. Ogni 2 minuti avevo qualcuno che mi minacciava su Instagram”.

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