Volontariato e attività sociali per i bulli indagati

Saranno impegnati in lavori utili e in attività concordate con cooperative attive in campo sociale i sei studenti dell’Itc Carrara indagati dalla procura dei minori di Firenze per le minacce e le violenze al professore di italiano e storia, riprese in 4 video poi diffusi sul web. Il preside Cesare Lazzari si è confrontato con le famiglie mettendo a punto un piano che sarà definito nei prossimi giorni per impegnare i ragazzi in attività sociali non solo da qui alla fine dell’anno scolastico ma anche durante l’estate. Con lo scopo di educarli al rispetto degli altri e favorire un loro ritorno a scuola, dopo un percorso di formazione mirato.

“Lunedì invierò le lettere alle famiglie per informarle – sottolinea il dirigente scolastico – del programma che avremo definitivo per questi ragazzi, che adesso hanno bisogno di impegnarsi ma di restare lontani dai clamori”. Soltanto tre di loro non saranno ammessi agli scrutini di giugno, mentre per gli altri tre c’è una speranza, compatibilmente all’impegno che dimostreranno di essere promossi all’anno successivo. Uno ha avuto una sospensione di soli 15 giorni, mentre gli altri due sono stati sospesi per un mese.
In settimana sono convocati tutti in questura dove saranno sottoposti, su delega della procura minorile, agli interrogatori. Interrogatori che avverranno, come prassi in casi come questo, alla presenza dei genitori ma anche di uno psicologo.
I sei 15enni sono già stati stati ascoltati dal preside e dal consiglio di classe prima che venissero proposte le punizioni poi riviste e ratificate dal consiglio d’istituto. In quella sede tutti si sono scusati ma hanno aggiunto, difendendosi, di aver fatto tutto “soltanto per avere un ricordino e ridere la sera con gli amici”. Tutti hanno negato di aver diffuso il video in rete ma hanno ammesso di averlo postato in un gruppo ristretto di compagni su Whatsapp.
Nel frattempo, la scuola ha avviato una indagine sul professore, che attraverso il suo avvocato Francesco Frezza, avrebbe confermato l’intenzione di procedere con una denuncia per le angherie subite. Una verifica che non è ancora conclusa: “Dobbiamo – ha detto il preside – chiarire ancora alcuni aspetti, stiamo approfondendo bene tutto”. Per ora, insomma, nessuna decisione sul fronte della scuola ma a lavoro ci sono anche gli ispettori inviati dal ministero, una prassi in casi gravi come quelli accaduti al Carrara.

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