Tutor, laboratori e letture per gli studenti indagati

Riflessione, su quanto accaduto, rispetto delle istituzioni e in particolare della scuola e, per alcuni di loro, riorientamento scolastico. Sono queste le tre parole d’ordine del piano formativo studiato dall’Itc Carrara di Lucca nei confronti dei sei studenti indagati per le minacce e le angherie al prof di italiano e storia riprese poi in 4 video postati su Facebook e che da domani saranno sottoposti agli interrogatori in questura, su delega della procura dei minori di Firenze che ha aperto un’inchiesta.

Tre dei sei ragazzi, come noto, perderanno l’anno scolastico perché non saranno ammessi agli scrutini: per loro in particolare saranno predisposte varie attività da svolgere anche in estate, attività che andranno da laboratori di lettura e scrittura creativa fino a quelli sociali e manuali, in collaborazione con alcune associazioni di volontariato che hanno dato la loro disponibilità alla scuola.
“Non metteremo questi ragazzi ai lavori forzati, sia chiaro – precisa il preside Cesare Lazzari che questa mattina ha inoltrato la comunicazione alle famiglie interessate -, ma vogliamo che siano accompagnati in un percorso educativo ma soprattutto di riflessione. Per gli studenti che rientreranno in classe la priorità è quella di accompagnarli nello studio perché sia data loro la possibilità di recuperare”.
Gli altri tre, invece, le cui famiglie avrebbero già espresso la volontà di iscriversi in un’altra scuola dal prossimo anno scolastico: “Organizzeremo degli incontri e dei momenti – ha sottolineato il dirigente scolastico – per accompagnare questi giovani al passaggio all’altra scuola”.
Il tutor scelto per seguire gli studenti aggiornerà la scuola passo dopo passo, interfacciandosi direttamente con le famiglie.
I giovani saranno coinvolti in un percorso che li impegnerà – almeno i tre che perdono l’anno – anche in estate. Il professor Giuseppe Iandolo che al Carrara è il responsabile della biblioteca e che ha pubblicato alcuni romanzi gialli sarà un sostegno per gli studenti che saranno invitati alla lettura. Il professore livornese Eustachio Fontana, invece, ha dato la propria disponibilità ad organizzare un corso di scrittura creativa autobiografica che si focalizzerà su un percorso introspettivo per i ragazzi coinvolti nei fatti che hanno fatto il giro del web e dell’intero paese.
“Abbiamo poi preso contatti con gli assistenti sociali e i Comuni di residenza dei giovani – ha detto il preside – perché questi ragazzi vengano seguiti e coinvolti in progetti. Altre associazioni di volontariato hanno dato la disponibilità a coinvolgerli in laboratori anche manuali. Tutto questo dal nostro punto di vista deve contribuire alla riflessione e al recupero del rispetto degli altri e delle istituzioni”.
Intanto, vanno avanti i contatti con l’ispettore ministeriale incaricato dal Miur di verificare la situazione: “Fisicamente non è venuto nessuno a scuola – precisa il preside – ma abbiamo avuto già diversi contatti per telefono e via mail”. Il ministero farà gli accertamenti del caso per inquadrare la situazione e prendere eventuali provvedimenti se necessario, così come del resto anche la scuola ha ancora pendente una ‘verifica’ nei confronti del professore che ha subito le minacce e non ha subito segnalato il caso alla scuola.

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