Crac di Brico snc, sequestrato mezzo milione

Mezzo milione di euro ’distratto’ dai conti della società Brico snc del gruppo Potenti di Barga e ’girato’ attraverso una serie di operazioni bancarie a conti riconducibili all’amministratore delegato. Un ’trucco’ che, per l’accusa, avrebbe contribuito al fallimento dell’azienda, che operava in lucchesia nel settore del bricolage, e che all’epoca aveva messo nei guai con l’accusa di bancarotta fraudolenta Marco, in qualità di amministratore delegato, Francesco e Veronica Potenti. La vicenda giudiziaria legata a quel fallimento si è arricchita oggi di un nuovo capitolo. Il nucleo di polizia economico-finanziaria di Lucca ha, infatti, eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Lucca, su richiesta della procura della Repubblica, riguardante una “polizza vita” del valore di circa mezzo milione di euro intestata, tramite schermatura fiduciaria, al capostipite della famiglia e ad della società con varie aziende nel lucchese, Marco Potenti. Ai vertici della società per azioni con sede a Lucca, a cui facevano capo aziende titolari di punti vendita operanti nel settore del bricolage e situati su tutto il territorio nazionale, secondo l’accusa, si è reso responsabile di bancarotta fraudolenta patrimoniale e autoriciclaggio, per aver distratto risorse della società fallita per un importo pari a quello che oggi gli è stato sequestrato, ovvero mezzo milione di euro. 

Le indagini, partite nel settembre dello scorso anno e condotte dalle fiamme gialle lucchesi con complesse indagini bancarie e patrimoniali, hanno preso una direzione precisa. Secondo gli inquirenti, l’imprenditore, nel 2013, avrebbe distratto circa mezzo milione di euro dai conti della società, con una serie di operazioni bancarie che, in ultima analisi, riportavano le risorse finanziarie a conti a lui riconducibili. In questo modo, tuttavia, veniva aggravato lo stato di insolvenza della società provocandone, di fatto, il successivo fallimento, dichiarato dal tribunale di Lucca il 18 gennaio 2015.
Dalle indagini, inoltre, sarebbe emerso che l’amministratore delegato, evidentemente alla luce delle indagini che lo stavano riguardando, avesse nel dicembre dello scorso anno smobilizzato parte della “polizza vita”, riciclandone il relativo importo in una banca maltese, per reimpiegarlo in attività economiche di quel Paese, sempre a lui riconducibili. A questo punto, è scattata la richiesta di sequestro al gip che in queste ore è stata eseguita dalle fiamme gialle.

 

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