Molestie su una minorenne, resta in cella l’aggressore

Ha fatto scena muta. Non ha detto una parola, nulla per spiegare cosa era accaduto venerdì scorso (13 luglio) sulla panchina nei pressi di Porta S. Pietro. Nulla, per difendersi dall’accusa di aver abusato sessualmente di una adolescente di 15 anni, prima palpeggiandola poi tentando di baciarla. Il 34enne, di origini somale, arrestato poco dopo l’episodio dalla polizia (Leggi), si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip del tribunale di Lucca che ha convalidato il suo arresto. L’accusa per l’aggressore che resta in carcere è quella di violenza sessuale. Un fatto sconcertante, avvenuto nel cuore del centro storico, in una zona che per la sua vicinanza ai locali, è spesso frequentata da giovani, molti dei quali minorenni. 

Per la polizia non ci sono dubbi che sia quell’uomo da venerdì in un cella del carcere San Giorgio di Lucca l’assalitore della 15enne. E’ stata lei, riuscendo a divincolarsi da quelle effusioni non richieste, a chiamare il 113 e a fornire gli elementi utili per rintracciare il molestatore. Sotto choc è rimasta ferita dopo essere caduta mentre correva via dal suo aguzzino. Un uomo, che vistosi respinto, ha reagito con violenza, ed ha aggiunto la rabbia alle molestie, spintonando la giovane, che si sarebbe leggermente ferita alla testa, nella fuga dall’orco, contro un muretto.
 La giovane, secondo le ricostruzioni, era seduta su una panchina a porta San Pietro, nel centro di Lucca, insieme ad alcune coetanee. Il 34enne si è seduto accanto al gruppo e ha cominciato a palpeggiare la gamba della 15enne. La giovane, sconvolta, ha allontanato il braccio dell’uomo che non ha desistito e, anzi, ha tentato di baciarla sulla bocca. La giovane si è divincolata ed è scappata per chiamare il 113. Una pattuglia delle volanti, che era poco distante a controllare il territorio, ha raggiunto la giovane dopo pochi minuti trovandola in lacrime. La minore e le amiche sono state accompagnate in questura e sono state ascoltate, alla presenza dei genitori, da personale specializzato dell’Ufficio di prevenzione generale e soccorso pubblico.
Il 34enne è stato individuato e bloccato poco dopo. Si era da poco alzato dalla panchina e si stava allontanando a piedi. Il 34enne era stato arrestato per violenza sessuale, dopo l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta del pm Piero Capizzoto. Un arresto che è stato convalidato.

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