Circuisce l’amico disabile, invalido nei guai

Si è conquistato la sua fiducia, facendo leva su un comune disagio. Poi, però, l’amico si è trasformato nel suo peggiore aguzzino, spingendolo a continui prestiti di denaro, che venivano poi dilapidati al gioco. A maggio scorso stanco delle continue richieste di denaro non ce l’ha fatta più a reggere la situazione e con l’aiuto dei familiari ha deciso di denunciare il suo ormai ex amico ai carabinieri che dopo aver avviato le prime indagini hanno trasmesso gli atti alla magistratura cittadina per il prosieguo delle attività investigative. Sembrerebbe una storia come tante altre se non fosse che entrambi i protagonisti sono invalidi.

La presunta vittima è invalido al 100% con alcuni deficit mentre l’indagato, per circonvenzione di incapace, è invalido al 70% per alcuni problemi motori. Entrambi vivono in un Comune alle porte della città ma sono costretti per diversi motivi di salute a rivolgersi alle strutture sanitarie cittadine. Proprio in un presidio sanitario i due lo scorso anno si sono conosciuti e ne è venuta fuori un’amicizia e una frequentazione. Sembrava tutto normale: la condivisione di vissuti e di esperienze, in circostanze particolari che avrebbero potuto far nascere un solido rapporto. E invece dopo pochi giorni sono iniziate anche le richieste di denaro.
L’uomo racconta la sua storia all’altro invalido dicendo di aver perso la moglie e di dovere ritrovare la figlia che si era allontanata da lui e che quindi gli servivano soldi. Questo almeno il racconto dell’invalido che ha denunciato i fatti alle autorità. Ma la realtà, secondo quanto emergerebbe dalle indagini dei carabinieri, era ben diversa. Alcuni messaggi avvalorerebbero la sua tesi ma sono in corso indagini per comprendere meglio tutti i contorni della triste vicenda. L’indagato avrebbe anche un amministratore di sostegno per gestire i suoi soldi perché avrebbe un problema di ludopatia che spiegherebbe in parte le sue continue richieste di denaro all’amico invalido. Soldi, circa 500 euro, che sempre stando al racconto della presunta vittima non sarebbero mai stati restituiti. A seguito della denuncia sarebbero anche cessate le richieste di denaro e i messaggi. Ora spetta ai magistrati fare piena luce sui fatti oggetto di denuncia. Una gran brutta storia a prescindere.

Vincenzo Brunelli

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