Paura per un detenuto salito sul tetto del carcere

Lucca ancora una volta si è rischiato grosso. Lo dice Pasquale Salemme, segretario nazionale per la Toscana del Sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe, che ricostruisce l’accaduto: “Verso le 10,15, un detenuto di origine maghrebine è salito sul tetto dell’infermeria del carcere. Dopo una trattativa durata 30 minuti e con il personale di polizia penitenziaria pronto ad intervenire, il detenuto volontariamente è sceso dal tetto. Oramai gli eventi critici alla casa circondariale di Lucca sono quotidiani e l’assenza del personale appartenneti al ruolo degli ispettori fa si che gli assistenti capo debbono sobbarcarsi turni di otto ore di sorveglianza generale. Il personale è stanco e demotivato e se l’Amministtrazione centrale e regionale non appronterà i giusti accorgimenti, il personale darò corso a breve a manifestazioni di protesta. Inoltre, la presenza di ristretti che nonostante abbiano posto in essere comportamenti che hanno destabilizzato l’ordine e la sicurezza sono ancora nell’Istituto lucchese alimenta il malcontento della polizia penitenziaria”.

Il Sappe, attraverso il segretario generale Donato Capece, denuncia il ciclico ripetersi di eventi critici in carcere: “La situazione è stata paradossale e sconcertante, gestita al meglio dal personale di polizia penitenziaria. Le carceri sono più sicure assumendo gli agenti di polizia penitenziaria che mancano ed assegnandoli a Lucca dove c’è una significativa carenza di organico, finanziando e potenziando i livelli di sicurezza delle carceri. La tensione resta alta nelle carceri ed il sovraffollamento sta tornando a livelli allarmanti. E’ sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di tensione e violenza che ogni giorno coinvolge, loro malgrado, appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria nelle carceri italiane, per adulti e minori”.

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