Protesta dei detenuti al carcere San Giorgio

Protesta alla casa circondariale di Lucca nell’area dei ‘passeggi’ dei detenuti della terza sezione che alle 15, orario di stop, si sono rifiutati di salire in sezione perché volevano parlare con il direttore ed il comandante delle guardie per chiedere “più ore per la doccia, più attività ricreative, un frigo per la carne” e altre cose.
Lo riferisce il segretario generale dell’Organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria (Osapp) Leo Beneduci spiegando che “in quel momento la sorveglianza generale era svolta da un assistente capo della polizia penitenziaria femminile”.

“Dopo poco tempo sono arrivati il comandante, che si trovava in ferie, e il direttore – ha riferito ancora -. I detenuti hanno avanzato diverse richieste, gli stessi sono risaliti alle 16 circa, compromettendo nuovamente l’ordine e la sicurezza dell’istituto”.
Beneduci dichiara che “non a caso da tempo sosteniamo che il carcere in Italia è qualcosa di ben diverso da quello che dovrebbe essere e che in tale contesto si agisce a discapito della sicurezza della collettività e in danno delle donne e degli uomini che vi operano e in particolar modo appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria”.
“Se infatti – prosegue – sono i detenuti a dettare regole e condizioni della vita penitenziaria e sono le istituzioni e i principi di legalità a soggiacere, come potrà realizzarsi quell’opera di reinserimento sociale che deve restituire alla civile convivenza cittadini pienamente recuperati”.
Nella vicenda specifica “va reso pienamente merito – conclude Beneduci – alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria di Lucca che, in palese grave penuria di organico tanto da essere un assistente e non un ispettore a svolgere funzioni di Sorveglianza generale, riescono a mantenere pienamente funzionante una struttura che senza di loro costituirebbe soltanto un ricettacolo di soggetti che vogliono trasformare il carcere in luogo in cui trascorrere piacevoli momenti di soggiorno ed è altrettanto chiaro che l’attuale governo non può consentire che il sistema penitenziario in Italia continui a funzionare con il sacrificio costante di un Corpo di Polizia dello Stato”.
Sulla vicenda incalza anche il Sappe. “Una situazione allucinante, tanto più grave se si considera che questa è l’ennesimo evento critico che si verifica in un carcere della Toscana”, commenta Pasquale Salemme, segretario nazionale per la Toscana del Sappe, il primo sindacato della categoria. “Lucca è un carcere ad altissima tensione. Mercoledì il gesto estremo di un detenuto straniero, che si è arrampicato sul tetto dell’infermeria del carcere e poi è sceso dopo  una lunga trattativa. Nella stessa giornata un collega è stato spintonato più volte da un detenuto sempre della terza sezione. I detenuti della terza sezione, dove sono ristretti diversi detenuti facinorosi, verso le 15  si sono rifiutati di rientrare dai passeggi. Inizialmente questo grave evento critico lo ha  gestito da sola – conferma anche il rappresentante del Sappe – una assistente capo della polizia penitenziaria femminile di sorveglianza generale, chiamata a casa alle 9 del mattino in servizio dal proprio riposo, in quanto non ci sono più sottufficiali in servizio. La situazione interna al carcere è diventata invivibile. Gli agenti di polizia penitenziaria protestano per la mancanza di personale, il mancato rispetto dei diritti soggettivi, una organizzazione dei servizi assolutamente fallimentari e fatiscente, una situazione di precaria sicurezza individuale per chi lavora in prima linea nelle sezioni detentiva e, più in generale, del carcere stesso”. Salemme rammenta che da mesi il Sappe chiede, inascoltato, “un’ispezione ministeriale in carcere per verificare le molte anomalie che si registrano sistematicamente sull’organizzazione del lavoro del personale di polizia penitenziaria, con conseguente inasprimento della tensione nella Casa circondariale di Lucca”. “Ed è grave che non sia stata fatta, questa ispezione, perché avrebbe accertato la fondatezza delle lamentele sindacali – prosegue -. Ormai il carcere di Lucca, con un direttore a mezzo servizio, è allo sbando.
Aggiunge Donato Capece, segretario generale del Sappe: “Abbiamo segnalato al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria di Roma le significative disfunzioni e inconvenienti che riflettono sulla sicurezza e sulla operatività della Casa Circondariale di Lucca e del personale di Polizia Penitenziaria che vi lavora con professionalità, abnegazione e umanità nonostante una grave carenza di organico ed una organizzazione del lavoro assolutamente precaria e fatiscente. Tutto questo, a parere del Sappe, conferma con chiarezza come la gestione e l’organizzazione della Casa Circondariale di Lucca sono decisamente deficitarie per cui occorre che le autorità ministeriali intervengano con la massima sollecitudine, con una ispezione interna e con l’avvicendamento del Comandante del Reparto di Polizia Penitenziaria, che evidentemente non è in grado di fare fronte alle costanti e quotidiane criticità”. “La situazione nelle nostre carceri resta allarmante, nonostante si sprechino dichiarazioni tranquillanti sul superamento dell’emergenza penitenziaria: la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione – conclude Capece. E da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali, gli episodi di violenza contro i poliziotti sono aumentati. Eppure, è solamente grazie ai poliziotti penitenziari, gli eroi silenziosi del quotidiano a cui va il ringraziamento del Sappe per quello che fanno ogni giorno, se il numero delle tragedie in carcere è fortunatamente contenuto”.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.