Abusi sulla figlia minore della convivente, condannato

Era accusato di aver molestato sessualmente per anni e maltrattato la figlia minore della sua compagna che ha anche violentato in più episodi. Ieri è stato condannato ad 8 anni di reclusione, in sede di abbreviato davanti al gup del tribunale di Lucca. Per gli inquirenti avrebbe appunto violentato e abusato sessualmente, per ben 16 volte in diversi episodi e negli anni tra il 2014 e il 2017, in un comune della Lucchesia, della figlia infrasedicenne della ex convivente.

Lo scorso anno la ragazzina stanca di reggere il peso di questo orribile segreto aveva deciso di raccontare tutto alla madre, dietro sua insistenza visto che la vedeva troppo strana e agitata. A quel punto la donna ha avvertito immediatamente le forze dell’ordine che hanno avviato le indagini dopo aver richiesto alla magistratura il divieto di avvicinamento da parte del presunto mostro. ora condananto. Stando alle prima ricostruzioni, che sarebbero state in parte provate da foto e messaggi, il racconto dei terribili abusi e delle violenze inaudite subite dalla ragazzina risulterebbe veritiero per un quadro indiziario, secondo l’accusa, molto forte e che ieri ha portato alla sentenza di colpevolezza del padre-orco. Mesi di inferno tra le mura domestiche che avrebbero dovuto invece proteggerla. Costretta dal convivente della madre a subire atti sessuali anche estremi. La madre non sa darsi pace per non aver compreso prima il dramma, l’incubo che stava vivendo sua figlia in casa. Madre e figlia sono seguite anche da un punto di vista medico e psicologico dai sanitari di un centro specializzato sulla violenza contro le donne della Versilia. Ma si tratta di percorsi lunghi e delicati per riprendersi in mano la propria vita. Una vita che un orco senza pietà ha provato a spezzare per soddisfare turpi appetiti sessuali. Ieri la condanna in un’aula di tribunale ma in questi casi nessuna pena potrà mai ridare ciò che è stato tolto ad una bambina, innocente per definizione, vittima di un genitore impossibile da definire.

Vincenzo Brunelli

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