Aggressioni in corsia, scatta petizione per una legge

Aggressioni al personale pubblico sui posti di lavoro: la Uil Fpl adesso chiede una legge per contrastare questo fenomeno. A dirlo sono gli esponenti provinciali del sindacato che, come avverrà in tutta Italia, inizieranno con una raccolta firme per sostenere la proposta di legge il prossimo 28 novembre. Violenza fisica e verbale che, nella maggior parte dei casi, si riverbera sul personale sanitario, ma non soltanto: il documento si rivolge a tutti quelli che prestano il proprio lavoro nelle funzioni locali come polizia municipale, personale di polizia penitenziaria, operatori nel campo del sociale e, più in generale, tutti i soggetti che svolgono attività di front office. E la cronaca locale, anche a Lucca, racconta di numerosi episodi.

L’iniziativa è stata illustrata oggi (22 novembre) a Campo di Marte, da parte dei rappresentanti Uil Fpl Pietro Casciani (per la Provincia di Lucca), Fausto Delli (Rsu Versilia), Nicola Dal Torrione (Rsu Versilia), Nico Lucchesi (Rsu Mediavallle), Giancarlo Pucci Rsu Campo di Marte), Luca Menicucci (Rsu e infermiere al San Luca), Andrea Lunardi (Rsu san Luca) e Rossana Vannucchi (Rsu e operatrice servizio screening al Campo di Marte).
Le situazioni più critiche si concentrano in corsia ed al pronto soccorso: l’istantanea scattata dai sindacalisti racconta di aggressioni più ricorrenti nei confronti del personale femminile e nelle ore serali. Episodi che – l’ultimo dei quali all’ospedale Versilia – sono sfociati in vera e propria violenza fisica ai danni del personale socio sanitario. Gocce che scavano la pietra e che, se anche fino ad oggi si sono tradotte in rare denunce, rappresentano un campanello d’allarme per nulla trascurabile.
“Raccoglieremo le firme di questi operatori – commenta Casciani – perché vogliamo davvero che siano tutelati contro che riguarda le aggressioni sui posti di lavoro, di qualsiasi tipo. Questo è necessario perché parliamo di una tendenza in aumento, a causa delle crescenti forme di disagio vissute dalla cittadinanza”. In questo senso, la Uil pensa “ad un aumento numerico del personale e ad una diminuzione della burocrazia. L’operatore – prosegue Casciani – oggi si trova solo di fronte a queste situazioni. I casi gravi finiscono al pronto soccorso, quelli minori vengono quasi dati per scontato. Come sindacato, a causa di questa situazione, registriamo molte domande di mobilità. L’azienda deve fornire tutela legale nel momento in cui vengono a verificarsi questi episodi”.
La Uil, peraltro, è il primo sindacato che affronta questa questione a livello nazionale, chiedendo una legge al Parlamento. Per quel che concerne l’iniziativa in Provincia di Lucca, verranno istituiti tavoli in Valle del Serchio, al San Luca, a Castelnuovo Garfagnana, a Barga, al Campo di Marte, nei distretti della Piana di Lucca e nei Comuni di tutta la provincia. Ulteriori tavoli verranno aperti anche all’ospedale della Versilia ed al Tabarracci.
Un problema trasversale, che affiora con prepotenza proprio nell’alveo della sanità pubblica e, nello specifico, pure all’ospedale San Luca di Lucca. “In corsia – racconta Menicucci, che di professione fa l’infermiere – abbiamo circa 120 letti di degenza. Ogni giorno ci troviamo a discutere e ad essere insultati da parenti che non rispettano l’orario del passo per le visite o dai pazienti che protestano per il pasto o per altro. Noi siamo il primo parafulmine, serve una legge che ci tuteli, sanzionando i cittadini”.
Aggressioni che, se possibile, si fanno ancora più violente al telefono, quando cade la barriera del contatto umano: “Veniamo sempre presi a male parole – dichiara Vannucchi – da persone che vogliono spostare di continuo gli appuntamenti presi per gli screening, servizio peraltro gratuito”.
Più grave ancora l’episodio avvenuto qualche settimana fa all’ex ospedale Campo di Marte, quando un’operatrice sanitaria è stata pedinata da un uomo – come raccontano i sindacalisti – riuscendo a mettersi in salvo solo urlando a squarciagola una volta raggiunta la strada.
“Sembra quasi – l’allarme collettivo – che l’Usl Toscana nord ovest aspetti che succeda qualcosa per decidere di intervenire”.
Tra le soluzioni indicate nelle proposta di legge, spicca – oltre alle sanzioni per gli aggressori – la richiesta di personale di vigilanza per ulteriore per i presidi sanitari. All’ospedale Versilia – uno dei più tartassati – sono intanto stati montati telefoni ogni dieci metri nel corridoio degli spogliatoio del personale medico.
“La questura e la prefettura dicono che non hanno personale – spiega Andrea Lunardi – ma le cose devono cambiare. Con la proposta di legge chiediamo una maggiore attenzione alla sicurezza in generale, da parte dell’azienda e da parte della politica. Un altro settore sofferente? Il personale sanitario che interviene nelle carceri, come il san Giorgio di Lucca, ma penso anche agli agenti di polizia municipale, che lavorano muovendosi a piedi”.
Tutti scenari che hanno convinto la Uil a spostare l’attenzione sul tema a livello nazionale, a cominciare dal prossimo 28 novembre.

Paolo Lazzari

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