Carcere di Lucca, Santina Savoca nuova direttrice

Il nuovo direttore della Casa circondariale di Lucca sarà Santina Savoca: arriverà dalla casa circondariale di Livorno. La dirigente sostituirà dunque, nei primi mesi del 2019 (le delibere sono già pronte, ma la data ufficiale deve ancora essere apposta, ndr) l’attuale direttore Francesco Ruello, pronto a prendere le redini del carcere di Pisa.

E’ stato proprio Ruello a comunicare la notizia oggi (14 dicembre), stilando un bilancio del suo mandato. “Sono contento di quello che siamo riusciti a fare in questi anni – ha commentato il direttore uscente – anche se il mio atteggiamento da perfezionista mi porta a pensare che qualche rimpianto ci possa essere”. La mente va subito al padiglione del san Giorgio in cui ancora non sono iniziati i lavori e che avrebbe potuto rappresentare un polmone importante per i detenuti, che oggi sono 107 (la capienza stimata della Casa circondariale di Lucca si colloca tra le 95 e le 110 presenze). “C’è rammarico per quel che concerne il padiglione, ma anche per la carenza cronica del personale”. Poi l’appello alle associazioni di volontariato ed ai cittadini: “Lo scollamento con i volontari? Non è proprio così – commenta le recenti analisi del garante dei detenuti – perché nel corso del tempo abbiamo sempre cercato di coinvolgerle, senza ricevere sempre risposte positive. Credo che si tratti di un problema di sensibilità rispetto al carcere: molte volte ci siamo sentiti isolati rispetto al tessuto cittadino. Un messaggio per chi sta fuori? Non fermatevi alle apparenze e ricordate che, prima di tutti, i detenuti sono persone”.
Ruello, ad ogni modo, rivendica anche i buoni risultati ottenuti: “Se penso che nel 2012 il San Giorgio ospitava 212 detenuti, credo che i progressi fatti siano sotto gli occhi di tutti. Questo è avvenuto grazie anche grazie agli interventi legislativi ed alle sentenze dei giudici sulla vivibilità del carcere”. Oggi nella Casa circondariale sono ospitate 54 celle doppie, di 9 metri quadrati ciascuna. “Servirebbe più personale ed un minor numero di detenuti – conclude Ruello – ma non sempre questo è possibile, considerata l’affluenza costante che proviene specialmente dalla Versilia”.

Paolo Lazzari

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