Bici come ariete, vandali devastano auto in sosta

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Un atto vandalico senza un motivo apparente, forse solo per noia. È quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica (2 e 3 marzo) in centro a Lucca. Un giovane ragazzo infatti, dopo aver parcheggiato l’auto in via Beato Passi, a pochi metri di distanza da Porta Elisa, si è recato nei locali del centro per trascorrere una serata tranquilla con alcuni amici. Al suo ritorno però l’amara sorpresa: la sua auto infatti, una Citroën Saxo grigio metallizzato, era stata brutalmente vandalizzata senza che, peraltro, fosse sia trafugato alcunché. Il fatto è stato denunciato da un utente del web, che ha prontamente sporto denuncia ai carabinieri.,

“Purtroppo dovremo cominciare a credere a quelli che affermano quanto Lucca si stia allineando ad altre città, dove molto frequenti sono furti d’auto o atti di vandalismo, per non parlare di risse o aggressioni – scrive Baccei in un post pubblicato sul noto gruppo Facebook Sei lucchese se… – Ieri sera (2 marzo) ho lasciato la macchina subito dopo l’entrata di Porta Elisa, nella stradina a sinistra che va verso la porta d’uscita della circonvallazione (via Beato Passi, ndr). Ho fatto un giro con alcuni amici e ci siamo recati in un locale, con l’idea di non far tanto tardi, alla fine però si sono fatte quasi le 2. Ritornato alla macchina, da lontano ho subito capito che qualcosa non andava: mi avevano rotto entrambi gli specchietti e con l’aiuto di una vecchia bici usata come ariete, lasciata poi lì, sfondato il vetro lato guida, senza rubare niente, solo per il gusto di spaccare, magari per rifarsi di una serata noiosa. Anche perché trattasi di una semplice Saxo metallizzata, priva di qualsiasi segno distintivo, di tipo calcistico, politico o religioso”.
“Qualcuno mi ha detto – prosegue Baccei – che non dovevo fidarmi a lasciarla lì, forse però il fidarmi della situazione lucchese è stato il vero sbaglio; in fondo è effettivamente un po’ isolato, ma non certo fuori dal mondo. Subito dopo ho informato i carabinieri, i quali mi hanno detto di andare lunedì mattina alla ‘mia’ caserma ad esporre denuncia, sapendo che in questi casi, che sempre più diventano la norma, il suo fine non è tanto la risoluzione del caso specifico, ma la possibilità che ha il grande numero di denunce ricevute di far comprendere una reale problematicità”.
“Infine – conclude Baccei – mi si permetta un piccolo sfogo, quando ho visto la scena, un po’ incredulo mi sono chiesto perché esista gente simile. Per telefono, mio padre ha cercato di rassicurarmi: ‘Che questa sia la peggior disgrazia’ mi ha detto. Certo che sì, però mi viene in mente quanto i miei genitori fin da bambino, come hanno fatto tanti altri genitori con i loro figli, si siano adoperati affinché imparassi il rispetto degli altri e quindi anche delle loro cose oltre che della legge: rispettare gli altri non è da deboli, mi si ripeteva, anzi prima o poi chi non lo fa pagherà. Nel frattempo però a pagare sarò io, il carrozziere intendo. Eppure, voglio mantenere quella visione, secondo cui, leggendola al rovescio, il rispetto verso gli altri è un boomerang benefico che prima o poi ritorna indietro”.

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