Molesta una 13enne in piscina: condannato 42enne

E’ accusato di aver molestato una minorenne mentre si trovava in una piscina pubblica dove erano presenti anche i suoi genitori che si erano allontanati solo pochi minuti dall’ombrellone per recarsi al bar della struttura dove si è consumato l’episodio. Il presunto maniaco, un 42enne lucchese, è stato condannato dal tribunale per violenza sessuale su minore a 2 anni e 2 mesi e 20 giorni di reclusione. Una torrida estate di 4 anni fa in una piscina della Piana: tra la folla di giovani e adolescenze, un uomo di 42 anni si era avvicinato a una ragazzina di 13 anni e aveva iniziato a farle delle avances.

Dalle parole, inopportune e moleste, in pochi minuti, per l’accusa, era passato ai fatti, iniziando ad accarezzarla per poi tentare di baciarla più volte. Aveva cercato con una scusa di appartarsi con la tredicenne e poi l’aveva molestata, nonostante i suoi genitori – che sfortunatamente non si erano resi conto di niente – si trovassero a pochi passi, sempre all’interno della struttura. Dopo questi abusi a sfondo sessuale (che per i minori di 14 anni e fino a 16 anni configurano sempre il reato di violenza sessuale aggravata) l’uomo era stato successivamente identificato e denunciato dai genitori della piccola vittima che si era rivolta ad alcuni addetti della struttura comunale nell’immediatezza dei fatti, raccontando in lacrime che un uomo l’aveva aggredita. La tredicenna era subito dopo corsa dai genitori che si trovavano nel bar dell’impianto sportivo e che quindi, sfortunatamente, non si erano accorti di niente. La ragazzina era così impaurita che non era riuscita nemmeno ad urlare per chiedere aiuto e solo dopo essersi divincolata dal suo aguzzino si era avvicinata ad alcuni istruttori della piscina per raccontare cosa le era appena accaduto. L’uomo si era dileguato ma era stato identificato dalle forze dell’ordine e oggi (29 marzo) al termine dell’iter giudiziario a suo carico è stato condannato in abbreviato dal gup del Tribunale cittadino. La ragazzina aveva dovuto ricorrere anche alle cure dei sanitari per lo choc ed è stata seguita anche da personale medico specializzato per alcuni mesi.

Vincenzo Brunelli

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