Le prosciugano il conto con la promessa di riti magici

Prosciuga il conto a una donna promettendo in cambio “magie e riti” che avrebbero risolto ogni problema ridandole gioia e felicità e un nuovo amore. Il tutto approfittando dei suoi disagi psicologici e provocand un danno da oltre 100mila euro. Ora i giudici hanno chiesto il rinvio a giudizio per una 60enne e per la madre, che l’avrebbe coperta cercando di depistare le indagini durante l’inchiesta e gli interrogatori.

“Paga o accadranno cose bruttissime, e ricorda che solo i riti propiziatori dei nostri amici maghi potranno eliminare la negatività che ti sta rovinando la vita”. Questi, secondo l’accusa, i toni dei tanti messaggi inviati dall’indagata alla presunta vittima di uno dei raggiri più diffusi, purtroppo, in Italia ai danni di persone in difficoltà di vario genere e tipo.
L’indagata sarebbe riuscita a farsi fare bonifici per circa 50mila euro, mentre altri 70mila se li sarebbe fatti consegnare in contanti, per un totale di circa 120mila euro; in un anno e mezzo avrebbe letteralmente prosciugato il conto della presunta vittima, secondo gli inquirenti, e ora i giudici intendono processarla per circonvenzione di incapace aggravata. La Procura ha chiesto anche il rinvio a giudizio per la madre dell’indagata accusata di favoreggiamento.
Secondo l’accusa l’indagata avrebbe infatti avvicinato con astuzia la vittima, tra Lucca e la Versilia, fino a conquistare la sua fiducia ma approfittando dei suoi disagi di salute e dei suoi problemi sentimentali e lavorativi l’avrebbe poi convinta nel tempo che solo rivolgendosi ad alcuni maghi di loro conoscenza avrebbe potuto risolvere i suoi problemi una volta per sempre. Ma non c’era nessun mago e nessun rito propiziatorio, solo tanta avidità, sempre secondo l’accusa, e spregiudicatezza.
I familiari della vittima sono intervenuti quando si sono resi conto che tutti i soldi che aveva da parte erano spariti. A quel punto hanno denunciato tutto alle forze dell’ordine che hanno avviato le indagini, lo scorso anno, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lucca. Ora il prossimo 14 maggio il gup valuterà le prove in mano all’accusa e dopo aver ascoltato le tesi difensive e di parte civile prenderà le sue decisioni in merito alla richiesta di rinvio a giudizio per madre e figlia, rispettivamente accusate di favoreggiamento e circonvenzione di incapace aggravata.

Vincenzo Brunelli

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