Condannato a 9 anni per spaccio ma pena va ridefinita

Lo scorso anno era stato condannato anche in Appello a 9 anni e 6 mesi di reclusione per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti ma ora la suprema corte di cassazione ha annullato con rinvio ad altra sezione della corte d’Appello fiorentina per la rideterminazione della pena. Questo perché la corte Costituzionale di recente ha stabilito che il minimo di pena da cui partire per quantificare la condanna, in questi casi, è di 6 anni e non di 8.

L’uomo era stato già condannato nel 2017 anche dal gup di Lucca. Per i giudici spacciava dosi di droga, in pieno giorno, anche a studenti minorenni. Un giro che, secondo la polizia, gestiva ormai da qualche tempo davanti al punto Snai di via Cantore, dove proprio il 27 settembre del 2016 era stato arrestato nel corso di un blitz degli uomini della squadra mobile di Lucca. Gli agenti aveva quindi acciuffato Abouamir Ezzarhouni, marocchino di 31 anni, mentre entrato nell’interno dell’esercizio di scommesse (estraneo assolutamente all’indagine) dopo aver ceduto tre grammi e mezzo di hashish ad un 14enne si era messo a giocare alle slot. Le manette erano state fatte scattare in collaborazione con il nucleo antidegrado della polizia municipale, dopo diverse segnalazioni e lamentele arrivate dai residenti del posto, che anche di recente avevano lamentato episodi di degrado nell’area dei Macelli. Le indagini attivate dalla squadra mobile avevano già portato da qualche tempo i sospetti sul giovane marocchino che viveva in un appartamento a San Vito e da qualche giorno gli investigatori lo stavano tenendo d’occhio. Ora la pena dovrà essere rideterminata e dopo averla espiata sarà espulso dal territorio italiano.

Vincenzo Brunelli

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