Furti in auto rappresentanti, presa la banda

Furti nelle auto di rappresentanti di preziosi e occhiali in tutta la regione ed anche ad Altopascio, Camaiore e Pescia. Ma l’escalation di un trio di ladri è terminata grazie all’operazione della Polstrada di Pistoia. In manette tre persone che si erano specializzate nel depredare rappresentanti di preziosi e occhiali da piazzare, poi, sul mercato nero.
Per gli investigatori, coordinati dal capo della procura di Pistoia, Giuseppe Grieco, non è stato semplice scoprirli, tant’è che i malviventi, per complicare le indagini dei loro segugi e non lasciare tracce in giro, agivano con una precisa strategia criminale. I tre, I.G. di 56 anni, M.M. di 49 anni e B.M. di 62 anni, tutti residenti a Roma ma con domicilio tra Aprilia, Ardea e Ostia, entravano in azione usando solo auto noleggiate in aeroporto. Per comunicare tra loro si erano procurati schede telefoniche intestate a prestanome stranieri e, per passare inosservati, mettevano a segno i colpi lontano da casa, non avendo difficoltà a dormire in alberghi, pagati con gli utili dei loro crimini.

Ma i tre, già conosciuti per reati contro il patrimonio, non potevano immaginare che sulla loro scia si era messa la squadra di polizia giudiziaria della Polstrada di Pistoia che, a mano a mano che la banda colpiva, analizzava la scena del delitto alla ricerca di qualche indizio. I poliziotti non si sono mai dati per vinti e, con pazienza e tenacia, sono riusciti a incastrare i delinquenti, cogliendo una falla nel loro agire. Infatti, nell’ottobre del 2018 un rappresentante di preziosi si era accorto di tre auto che lo stavano pedinando e, pertanto, ha segnalato l’accaduto al 113 di Latina. Quel giorno una delle auto è stata fermata dopo un inseguimento, con l’identificazione di chi la guidava e del telefono che aveva.
Da quel momento in poi gli investigatori si sono messi in contatto con i loro colleghi di altre città per scambiarsi le informazioni scaturite dall’analisi dei tabulati di 37 utenze telefoniche usate dai malviventi, nonché dei movimenti delle auto noleggiate e registrati dai telepass, ricostruendo pezzo dopo pezzo un complesso puzzle di sette colpi messi a segno dalla banda, quasi tutti in Toscana. Il primo lo avevano fatto a Firenze, in piazza Dalmazia. Era settembre del 2018 e quel giorno la vittima aveva lasciato nel bagagliaio della sua auto delle borse con dentro oltre mille paia di occhiali, dal valore di circa 50mila euro, arraffati dalla banda appena lui aveva parcheggiato il veicolo. Stessa sorte è toccata dopo alcuni giorni a Pescia a un rappresentante di preziosi che, nel riprendere la sua auto, si è accorto che erano svaniti oltre 100mila euro in monili d’argento.
Altri colpi sono seguiti a Grosseto, Altopascio, Camaiore, Cecina e Rocca San Giovanni, tutti con la stessa tecnica. La vittima veniva adocchiata e poi pedinata, alternando nell’inseguimento le auto noleggiate, per attendere il momento più propizio e colpire. Appena la preda si allontanava lasciando incustodita la sua macchina, uno della banda la seguiva a piedi per monitorarne gli spostamenti, il secondo si avvicinava al veicolo per depredarlo e il terzo gli copriva le spalle. In questo modo i tre si sono appropriati della merce che, tra preziosi e occhiali, aveva un valore superiore al mezzo milione di euro.
Ma la banda non ha avuto scampo, poiché le prove raccolte dalla Polstrada di Pistoia hanno permesso alla procura di quella città di chiedere e ottenere, dal gip del locale tribunale, le misure cautelari nei confronti dei malviventi che, giovedì scorso, sono stati arrestati in provincia di Roma, dopo un lungo pedinamento, dai poliziotti della Sezione di Pistoia, coadiuvati da quelli della sezione di Prato e delle squadre dei compartimenti della Toscana e del Lazio-Umbria. La rete stesa dalla Stradale per rintracciare i fuorilegge era fitta, tant’è che ne sono finiti dentro uno alla volta, senza possibilità di farla franca. Infatti, l’ultimo dei tre è stato beccato in un ristorante del litorale romano, dove pensava di poter consumare un bel pranzetto, ma è sbiancato in volto appena in lontananza ha notato uno strano movimento e le divise della polizia, intuendo di essere a fine corsa. Era destino che finisse in quel modo, in quel ristorante da lui scelto, con fuori quell’insegna così profetica: Senza Scampo.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.