Soccorsi in montagna, vigili del fuoco in guerra

“Si è rischiato di mettere a repentaglio la vita di un anziano”. Non usa mezzi termini il segretario provinciale del sindacato dei vigili del fuoco Conapo, Nicola Todaro. Il riferimento è al salvataggio del pensionato di 90 anni, rintracciato e portato in ospedale con l’elisoccorso, il giorno dopo una brutta caduta in un dirupo sotto la sua abitazione di Colli, località montana nel comune di Castelnuovo di Garfagnana (Leggi). Dell’anziano si erano perse le tracce dal pomeriggio di sabato, ma soltanto ieri (4 agosto) attorno alle 11 è stato individuato dai carabinieri che erano stati allertati dalla famiglia. E sono stati i militari a prendere contatto con il 118, che poi ha inviato i soccorritori. Ma la polemica non è nuova: già in altri casi erano emerse circostanze simili, tanto che lo stesso Conapo era dovuto intervenire in altre occasioni sostenendo il “mancato rispetto del protocollo nazionale”. Per l’Asl tuttavia l’intervento richiesto non riguardava la scomparsa di una persona – per la quale si sarebbero dovuti applicare gli specifici protocolli – bensì un soccorso sanitario. Un equivoco nella fase concitata delle operazioni? Conapo vuole comunque andare a fondo della questione.

“Vogliamo stigmatizzare il fatto che, relativamente a questo intervento – prosegue Todaro -, i vigili del fuoco, corpo indicato per i soccorsi tecnici urgenti su tutto il territorio nazionale, non sia stato chiamato in causa. Nessuna telefonata o richiesta di intervento è stata fatta”, né al comando provinciale né alla vicina caserma dei pompieri di Castelnuovo Garfagnana, “che sarebbe potuta intervenire celermente – sottolinea Todaro – con uomini e mezzi, evitando che l’anziano rimanesse una notte all’aperto”.
L’Asl Toscana Nord ovest tuttavia fa notare di aver rispettato i protocolli specifici, visto che la richiesta d’intervento, era per un soccorso di tipo sanitario e non per persona dispersa: “La centrale operativa 118 Alta Toscana è stata attivata direttamente dalle forze dell’ordine per un intervento di soccorso sanitario e non per una persona dispersa – spiega l’azienda sanitaria -. Il protocollo a cui si riferisce il sindacato dei Vigili del Fuoco Conapo riguarda appunto questa seconda fattispecie di interventi”.
Ma il sindacato va all’attacco comunque. “Questo episodio è gravissimo”, sostiene l’esponente del sindacato Conapo dei vigili del fuoco che annuncia l’intenzione di rivolgersi alla Prefettura “per fare luce sulla situazione” e per contestare “la mancata applicazione del protocollo con il 118” che prevede il coinvolgimento nelle operazioni di questo genere di personale dei vigili del fuoco. “Così facendo – va all’attacco Todaro – qualcuno, chi sia questo qualcuno verrà sicuramente appurato, ha messo a repentaglio la vita di una persona che è stata tutta la notte fuori e che si sarebbe potuta trovare molto prima se fosse stato attivato il personale attrezzato a farlo. Avremmo potuto avere un numero di operatori maggiori impegnati nelle ricerche, intervenendo anche con tecniche Saf, le unità cinofile e il personale della stessa caserma di Castelnuovo sarebbe potuto intervenire celermente”.
“Per questo motivo abbiamo intenzione di rivolgerci alla Prefettura sia per la mancata informazione sull’intervento – spiega Todaro – sia per la mancata applicazione del protocollo per questi interventi. Quello che ci preoccupa è che venga disapplicato”.
Fortunatamente l’anziano, recuperato dal Soccorso alpino e dal personale dell’elisoccorso Pegaso, era in buone condizioni: con qualche escoriazione e ferita alla nuca e sul corpo, era stato infine trasportato al pronto soccorso dell’ospedale San Luca con il codice giallo.

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