Rimborsi iscrizione albo, battaglia degli infermieri

“Subito un tavolo con Asl Toscana nord ovest per trovare un accordo ed evitare lunghe iniziative legali”. A dirlo è il segretario della Uil Fpl, Pietro Casciani in merito ai rimborsi delle quote di iscrizione obbligatoria all’albo professionale per le professioni mediche. Decisiva la recente decisione del tribunale di Pordenone destinata a fare “scuola”.

“In questo caso, gli infermieri che lavorano in esclusiva per l’azienda sanitaria, ente pubblico, hanno diritto al rimborso della quota di iscrizione obbligatoria all’albo professionale tenuta dal collegio Fnopi (Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche), così come tutti i professionisti sanitari iscritti ai relativi albi – spiega Casciani -. Stavolta c’è una sentenza a darci ragione. Una decisione destinata a fare la storia del settore, pubblicata pochi giorni fa dal tribunale di Pordenone. Per questo chiediamo agli enti coinvolti, come l’Usl Toscana nord ovest, di organizzare al più presto un incontro e trovare un accordo a favore dei lavoratori, evitando così lunghe, inutili e dispendiose cause legali”. Pietro Casciani insieme agli Rsu Uil Fpl di Lucca e Versilia, venuti a conoscenza del recente dispositivo emesso dal giudice del lavoro del tribunale di Pordenone nella causa che ha visto gli infermieri vincere contro l’azienda sanitaria locale Ass5 Friuli Occidentale e ottenere il diritto al rimborso della tassa di iscrizione all’albo e collegio Ipasvi vanno alla carica. “Già in passato, come Uil Fpl, avevamo provato iniziative a livello nazionale e territoriale in tal senso è ora di riprendere la battaglia a livello locale e nazionale. È vero che le sentenze non sono leggi, però oggi si è incrinato un principio, una consuetudine – prosegue Casciani –. Partendo da una sentenza del Consiglio di Stato, riferita agli avvocati, per estensione il tribunale ribadisce che quando sussista il vincolo di esclusività, l’iscrizione all’albo è funzionale allo svolgimento di un’attività professionale svolta nell’ambito di una prestazione di lavoro dipendente. Pertanto la tassa rientra tra i costi per lo svolgimento di detta attività che dovrebbero gravare sull’ente che beneficia in via esclusiva dei risultati di tali attività”. Fino a oggi tutte le richieste in tal senso sono rimaste inevase ma per la Uil Fpl si deve aprire un nuovo tavolo di discussione: “Vogliamo affrontare responsabilmente l’argomento con la Usl Toscana nord ovest – sottolinea ancora il segretario Uil Fpl -. Per quanto ci riguarda abbiamo già iniziato ad attivarci su tutti i fronti: informazione agli iscritti e a tutti i dipendenti, preparazione dei moduli per chiedere il rimborso della tassa di iscrizione all’albo professionale. Siamo consapevoli che si tratta solo del primo grado di giudizio e fino alla Cassazione non si può mettere la parola fine. Tuttavia crediamo anche che una lunga battaglia legale potrebbe essere controproducente per l’azienda stessa perché alla fine si potrebbe arrivare ad avere pure risarcimenti retroattivi milionari, considerando il fatto che l’iscrizione di media per es per un infermiere costa dagli 80 ai 100 euro all’anno e sono coinvolti centinaia di professionisti. Speriamo – conclude Casciani – che a livello regionale si inizi un percorso per arrivare ad attivare un tavolo di discussione il prima possibile per raggiungere un accordo con l’azienda alla luce della recente sentenza”.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.