Patteggia per peculato e detenzione abusiva di armi

Un assistente capo della polizia stradale di Lucca condannato a 1 anno e 11 mesi di reclusione, a seguito di patteggiamento. Per l’accusa si sarebbe appropriato di oggetti di proprietà della questura e del ministero dell’interno.

Ora il poliziotto è stato condannato dal gup del tribunale cittadino dopo “l’accordo” trovato tra accusa e difesa, e accolto dal giudice, a seguito della richiesta di rinvio a giudizio degli inquirenti della scorsa primavera. Peculato e detenzione abusiva d’armi, queste le accuse degli inquirenti lucchesi per l’assistente capo di polizia in forza alla stradale. Ieri la sentenza del gup del tribunale di Lucca, Simone Silvestri, dopo l’inchiesta giudiziaria coordinata dal pm Piero Capizzotto che da oggi è anche il reggente della Procura cittadina. L’indagine era stata condotta dalla stessa polizia che lo scorso anno, a seguito di una perquisizione domiciliare, aveva ritrovato in casa dell’indagato alcune tessere carburante, una macchinetta per effettuare l’alcoltest e due proiettili, di cui l’uomo si sarebbe appropriato, secondo l’accusa, in modo illegale. Da queste indagini le accuse di peculato e detenzione abusiva d’armi che hanno poi portato all’iter giudiziario a suo carico.
Il poliziotto, 48enne, era comparso già lo scorso 5 giugno davanti al gup che dopo aver ascoltato le tesi dell’accusa e quelle difensive a seguito di richiesta di patteggiamento ha condannato l’imputato.

Vincenzo Brunelli

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