Cibo scaduto e botte: a processo gestore Rsa

Per l’accusa in quella casa famiglia della Lucchesia, che ospitava anziani malati e non autosufficienti, succedeva di tutto: dai maltrattamenti fino a veri e propri soprusi. La procura ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per il gestore e proprietario della struttura che avrebbe dovuto accogliere e assistere gli anziani. Nei giorni scorsi il gup di Lucca ha accolto la richiesta del pm Antonio Mariotti di processare l’imputato

Un paio di anni fa con un blitz dei carabinieri la struttura era stata chiusa e gli anziani erano stati trasferiti altrove. Poi la riapertura, ma sotto condizione che non si ospitassero più anziani non autosufficienti, che necessitano di mezzi specifici che la struttura comunque non possedeva, in attesa dell’inchiesta che aveva avviato la magistratura. Ora a marzo prossimo ci sarà l’inizio della fase dibattimentale dell’iter giudiziario per il legale rappresentante e titolare della onlus, difeso dagli avvocati Andrea Brazzini e Enrico Carboni del foro di Lucca
La onlus gestiva la casa famiglia per anziani e nella fattispecie sono ipotizzati i reati di maltrattamenti aggravati e l’esercizio abusivo della professione medica. Investigatori e inquirenti infatti si sono convinti di avere le prove di tutta una serie di maltrattamenti inflitti nel tempo agli anziani ospiti della struttura che, sempre secondo l’accusa, avrebbero ricevuto per mesi botte e vessazioni, in condizioni igienico sanitarie non adeguate. Sarebbe poi stato somministrato cibo scaduto o comunque di scarsa qualità e gli ospiti, anziani e malati, sarebbero stati umiliati e aggrediti verbalmente di continuo. Ipotesi gravissime per reati aberranti dalle quali l’imputato avrà modo di difendersi in aula. 
Inoltre, sempre secondo gli inquirenti, agli anziani venivano somministrati farmaci senza autorizzazione e prescrizione medica, obbligatoria per alcune terapie farmacologiche. Circa dieci le parti offese, tra ex pazienti e parenti, che sono presenti all’interno del procedimento giudiziario in qualità di parti civili, tutelati dai rispettivi avvocati. L’inchiesta era stata avviata a seguito di alcune segnalazioni di familiari insospettiti dai racconti delle presunte vittime dei reati. A marzo prossimo l’inizio del delicato e complesso processo penale.

Vincenzo Brunelli

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