Muore a 93 anni Don Diomede Caselli, il cordoglio della città foto

Dal 2008 era stato direttore del Villaggio del Fanciullo. Una vita spesa per gli altri

Il mondo della chiesa e dell’associazionismo cattolico in lutto per la morte di don Diomede Caselli. Una vita dedicata agli altri, il sacerdote, che a ottobre aveva compiuto 93 anni, era stato direttore del Villaggio del Fanciullo, struttura che ospita ragazzi segnalati dai servizi sociali o dal tribunale dei minori.

Don Diomede Caselli, 93 anni, è morto stanotte alle 4, munito dei conforti religiosi, nel suo letto al Villaggio del Fanciullo, circondato dalle cure di medici e varie persone che si alternavano al capezzale. Nei mesi scorsi alcuni problemi di salute, a causa dell’età avanzata, lo avevano costretto a ricoveri in ospedale da cui era però sempre uscito per tornare al suo Villaggio.

“Dal 2014 non aveva più formalmente incarichi presso il Villaggio del Fanciullo – dice don Leonardo della Nina, attuale direttore del Villaggio fondato nel 1947 – ma continuava ad abitare qui: era di fatto il nonno di tutti i ragazzi, dando il suo aiuto a farci vivere una bella atmosfera di familiarità”.

Sul baluardo Cesare Battisti delle Mura Urbane di Lucca, don Diomede ha accolto e accompagnato nella crescita generazioni e generazioni di ragazzi provenienti da situazioni familiari difficili, di povertà e abbandono. Il Villaggio del Fanciullo fu fondato il 27 maggio 1947 da don Natale Mei (fratello di don Aldo Mei) e da don Enzo Tambellini. Quando don Mei fu destinato ad altri incarichi, arrivò al Villaggio don Diomede Caselli, era il novembre del 1953. Dopo la morte del confratello don Tambellini, avvenuta nel 2008, don Diomede lo aveva sostituito nell’incarico di direttore, mantenuto poi fino al 2014.

L’arcivescovo monsignor Paolo Giulietti, appresa la triste notizia, si è spresso così: “Salutiamo un grande prete lucchese, che si è speso per i giovani, a partire dai più bisognosi di aiuto. Nell’anno in cui Papa Francesco, con l’esortazione Christus vivit, ci invita a investire sui giovani, il suo esempio ci è prezioso. Le nuove generazioni hanno bisogno di padri, cioè di adulti animati da un ideale grande, ma capaci di proporlo nella condivisione di un cammino semplice e quotidiano. L’affetto dei lucchesi per il Villaggio e i pregi che ne hanno fatto la storia mostra che dedicarsi alle nuove generazioni con impegno e passione è ancora oggi un segno eloquente di Vangelo vissuto. Spero che siano in molti, preti e laici, a raccogliere il testimone di don Diomede, che certamente dal cielo benedirà i suoi giovani e la loro casa”.

Le celebrazioni

Oggi (10 dicembre) alle 18, sarà celebrata una messa di suffragio al Villaggio del Fanciullo. Domani alle 21 sempre al Villaggio ci sarà la recita del rosario. Le esequie, infine, si terranno in cattedrale, giovedì alle 15, presiederà l’arcivescovo.

La biografia

Don Diomede Caselli era nato a Camaiore il 24 ottobre 1926 e proprio a Camaiore ricevette i primi sacramenti. Dopo gli studi nel seminario arcivescovile di Lucca il 18 dicembre 1948 ricevette il diaconato e il 26 giugno 1949 fu ordinato presbitero. Negli anni ha ricoperto numerosi incarichi. È stato curato di San Leonardo in Borghi, assistente del Villaggio del Fanciullo dal 1953 e direttore dal 2008 al 2014, canonico della Collegiata di S. Paolino, Aasistente diocesano di Azione Cattolica, cappellano del monastero delle Benedettine di Lucca, insegnante di religione in alcune scuole superiori lucchesi, canonico della cattedrale dal 1994.

Il cordoglio per la scomparsa

Cordoglio per la scomparsa è arrivato da tutta la comunità lucchese. Fra i primi il consigliere regionale del Pd, Stefano Baccelli: “È scomparso don Diomede – dice – Ha dedicato tutta la vita, prima assieme a don Enzo Tambellini, ai “suoi ragazzi” del Villaggio del Fanciullo. Il Villaggio del Fanciullo, un’istituzione unica, a cominciare dalla sua collocazione: in quante città capita di trovare una comunità di accoglienza proprio sopra il monumento più bello, le Mura di Lucca? Un percorso iniziato nell’immediato dopoguerra e proseguito sino ai giorni nostri grazie alla vocazione, alla passione, all’intraprendenza di don Diomede e dei tanti volontari che riusciva a coinvolgere. È morto un Padre. Non solo di quei ragazzi ma di tutti quei lucchesi che in questi anni si sono sentiti orgogliosi e confortati dalla presenza di un progetto che racchiudeva tanta generosità, accoglienza ed umanità e di cui don Diomede era l’anima e la forza.
Mi mancherà la tua dolcezza, il tuo sorriso, la tua instancabile vitalità. Ciao don Diomede, un bacio grande”.

Il presidente della Provincia Luca Menesini, a titolo personale e dell’amministrazione provinciale, esprime profondo cordoglio per la morte di Don Diomede Caselli. “Per il nostro territorio e tutta la comunità – afferma Menesini – la scomparsa di Don Diomede è una perdita immensa e profonda perché oltre a rappresentare un punto di riferimento morale e spirituale era una persona di una generosità infinita con tutti, per ognuno di noi aveva parole che diventavano fonte di riflessione interiore. Alla guida dello storico Villaggio Del Fanciullo sulle mura di Lucca era visto come un faro, un padre per tanti bambini provenienti da situazioni difficili che con l’aiuto del prete camaiorese avevano ritrovato la giusta serenità e la voglia di proseguire nel difficile cammino della vita. Se questi bambini, divenuti poi ragazzi e ora uomini sono riusciti a ‘non perdersi’ in gran parte lo devono proprio alla sensibilità e all’animo gentile di Don Diomede”.

“Ho conosciuto Don Diomede Caselli quando era insegnante all’istituto tecnico Carrara – ricorda il sindaco, Alessandro Tambellini – Ho ancora davanti agli occhi l’immagine di lui all’uscita di porta San Iacopo con l’inconfondibile bicicletta nera, spinta da una pedalata energica. Quando poi ho avuto occasione di frequentare il Villaggio del Fanciullo, l’ho visto insieme a Don Enzo portare avanti una comunità di ragazzi, con uno straordinario senso di accoglienza e con una passione educativa in grado di formare giovani che poi nella vita, in vari contesti, si sono fatti valere.  Don Enzo e Don Diomede si completavano a vicenda nella conduzione del Villaggio. Nell’edificio del baluardo San Pietro, i ragazzi che ne avevano bisogno trovavano non solo un alloggio dove abitare, ma un clima familiare in grado di costruire intorno a loro una calorosa vicinanza che permetteva a tutti di crescere, sviluppando le proprie qualità.  Attorno al Villaggio del Fanciullo è cresciuta nel tempo la solidarietà della nostra città, perché si è visto, lì, il segno dì ciò che possiamo essere come comunità. Il dolore per la perdita di una persona come Don Diomede, amata e rispettata da tutti, è rasserenato dal pensiero che ora lui e Don Enzo sono di nuovo assieme”.

A ricordare Don Caselli anche la consigliera regionale, capogruppo della Lega, Elisa Montemagni. “Una persona speciale che, assieme ai suoi collaboratori, ha gestito al meglio la struttura lucchese riservata a giovani in difficoltà. Un vero e preciso punto di riferimento per i tanti ragazzi che si sono succeduti nell’immobile ubicato nella città lucchese. Ci auguriamo, dunque che l’opera caritatevole portata avanti meritoriamente in questi anni, possa ancora essere, nonostante questa grave perdita, di fondamentale e continuo supporto per quei giovani che hanno bisogno d’affetto e di un po’ d’umanità”.

Esprime cordoglio anche il centro sportivo Libertas: “Con dolore abbiamo appreso della scomparsa del maestro di vita Don Diomede del Villaggio del Fanciullo. Lo ricordiamo con piacere per la sua presenza e le sue illuminate parole durante la cerimonia della consegna dell’Oscar della promozione Sportiva assegnatogli dagli Enti di Promozione della Provincia di Lucca nel 2015, in Provincia durante il Festival Nazionale del Volontariato. Grazie alla sua attenzione, il Villaggio con le sue diverse discipline sportive, è presente nella vita dello Sport di base lucchese ed è stata forse la prima esperienza di inclusione e vera solidarietà”.

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